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Infarto e ictus, il ruolo dell'aglio nella prevenzione: si può mangiarne anche un estratto

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Andrea Tempestini
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L'aglio? Croce e delizia. La croce, ovviamente, è l'alito puzzolente di chi ne mangia in quantità. La delizia, al contrario, sono le proprietà benefiche per il cuore: è un vero toccasana per ripulire le pareti delle arterie dalle placche di grasso. L'alimento, insomma, riduce il rischio di infarto e icuts. E non è necessario mangiarlo crudo: può essere sufficiente mangiarne un estratto. E ancora, l'aglio serve a ridurre il rischio dell'arteriosclerosi, anche nelle persone che già soffrono di sindrome metabolica. È quanto mette nero su bianco una ricerca del Los Angeles Biomedical Research Institute (LA BioMed) pubblicata sul Journal of Nutrition. Leggi anche: Vuoi vivere 100 anni? Cosa non devi mangiare mai Nel dettaglio, la ricerca ha coinvolto 55 pazienti di età compresa tra 40 e 75 anni con sindrome metabolica. Si tratta di un pericoloso mix di fattori di rischio (come elevato peso corporeo, ipertensione, resistenza all'insulina, colesterolo e trigliceridi alti) che predispongono all'insorgenza di malattie cardiovascolari come ictus e infarto. Dopo un anno di ricerca, si è registrato come l'estratto di aglio abbia rallentato dell'80% l'accumulo delle placche, riducendo così la comparsa di nuove formazioni. Infine, l'estratto di aglio invecchiato può aiutare a rallentare la progressione dell'aterosclerosi facendo regredire anche le malattie cardiache nei primissimi stadi.

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