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Ictus e infarto, Riskometer: la app che ti dice se sarai colpito nei prossimi 5 o 10 anni

Matteo Legnani
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Ictus e infarto possono colpire all'improvviso. Senza alcun preavviso in molti casi, anche se abitudini come il fumo, la sedentarietà, una alimentazione scorretta, lo stress, il diabete, l'alta pressione e il colesterolo nel sangue possono favorirli in modo decisivo. Già, ma predire se e quando colpiranno è pressochè impossibile. Oggi, però, c'è una app che può dare indicazioni importanti: si chiama Riskometer, è tradotta in diverse lingue tra cui l'italiano ed è patrocinata dalla World Stroke Organization. L'app registra le attività di una persona ed eventuali cambiamenti nelle sue abitudini e nello stato di salute nell'arco di 12 mesi: quindi, fornisce indicazioni sul rischio individuale e sui fattori che possono incidere in modo decisivo. Una volta inseriti i propri dati, Riskometer emette la “sentenza”: due valori numerici percentuali (da 0 a 100) che rappresentano il rischio assoluto di un individuo di avere un infarto o in ictus nell'arco di 5 e 10 anni e un'altra percentuale che indica il rischio relativo rispetto a un individuo della stessa età e sesso che non presenta gli stessi fattori di rischio. Le informazioni da inserire sono moltissime, dall'eventuale presenza di malattie in famiglia a precedenti traumi, dalle abitudini alimentari all'attività fisica svolta. a fronte di informazioni veritiere da parte della persona, l'app è in grado di dare un risultato molto rigoroso, basato su evidenze scientifiche e linee guida riconosciute. Peraltro in alcuni Paesi al momento rappresenta l'unico strumento educativo nei confronti di ictus e infarto, vista la mole di informazioni utili che contiene e la sua gratuità. Nel 2015, anno in cui è stata messa a punto la versione inglese, è stata votata come migliore app medica. Inoltre Riskometer (per Apple e Android) insegna a riconoscere i sintomi dell'ictus per chiamare subito i soccorsi: anche pochi minuti possono essere decisivi per salvare la vita di una persona o per scongiurare grave invalidità. Leggi anche: Infarto, la cosa che puoi fare tutti i giorni per salvarti la vita: bastano pochi minuti

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