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Coronavirus, i due sintomi da non sottovalutare: perdita di olfatto e gusto. E diarrea

I segnali

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Ci sono due sintomi da non sottovalutare nel riconoscimento di un possibile contagio da coronavirus: la perdita del senso dell’olfatto e del gusto. A sostenerlo è Hendrik Streeck, virologo di Bonn che sta coordinando le indagini nell’area di Heinsberg, la cittadina del Land Nordreno-Vestfalia dove per ora è concentrata l’epidemia in Germania. Secondo quanto riporta il Corriere l'esperto ha riscontrato questa caratteristica tra i pazienti risultati positivi ai test. "Di quasi tutte le persone infette che abbiamo intervistato (e si tratta di un centinaio, ndr), almeno i due terzi hanno riferito di aver perso il senso dell’olfatto e del gusto per più giorni. Questa assenza è così forte che una madre non è stata in grado di percepire l’odore del pannolino sporco del suo bambino. Altri non sentivano più l’odore del loro shampoo e il cibo iniziava a non sapere più di nulla. Non possiamo ancora dire esattamente quando compaiono questi sintomi, ma insorgono subito dopo l’infezione".

Non solo. Un altro sintomo è la diarrea, comune al 30 per cento delle persone infette. E questo suggerisce che "il tratto gastrointestinale possa essere attaccato anche se non lo sappiamo con certezza. Quello che sappiamo è che il virus penetra nella sua cellula ospite attraverso il recettore ACE-2: molte cellule tissutali hanno questo recettore e quindi potrebbero essere attaccate".

Conferma Massimo Galli, infettivologo dell'Università degli Studi di Milano e primario di Malattie infettive dell'Ospedale Sacco: "Nei nostri pazienti vediamo frequentemente i sintomi dell’anosmia (alterazione dell’olfatto, ndr) e della disgeusia (alterazione del gusto, ndr), anche nei casi lievi e moderati. Non sono ancora disponibili dati di osservazione scientifica su questo aspetto, sto parlando di osservazioni personali e del mio team. La perdita di gusto e olfatto può comparire anche in altre infezioni delle vie respiratorie, ma nella Covid-19 sembrerebbe più frequente e grave".

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