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Silvio Berlusconi nel tunnel del coronavirus. Gli esperti: "Contagio lungo 30 mesi, il rischio è la depressione"

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Ancora positivo al coronavirus dopo 24 giorni dal primo test. Il caso di Silvio Berlusconi non è isolato, e riaccende l'attenzione sulle migliaia di contagiati che non riescono a uscire dal tunnel del Covid dopo settimane, se non mesi di calvario. E il cui rischio di salute più grande, oltre a quelli legali alla polmonite, è la depressione. "Quella di Berlusconi - spiega al Quotidiano nazionale il professor Massimo Clementi, direttore del laboratorio di virologia al San Raffaele dov'era stato ricoverato il leader di Forza Italia - è una positività molto bassa, a livelli borderline, e non richiede terapie: è totalmente asintomatico, forse un po' abbattuto dal dover stare ancora in isolamento. Ma succede". "Ho sofferto molto e soffro ancora - ha confessato il Cav -. Sono ancora stanco, spossato".
 

 

 

Alla vigilia dei suoi 84 anni, è un compleanno amaro: niente festa, nemmeno un amico. Si rifarà con il lavoro, che lo tiene impegnato fisicamente e mentalmente. Ma è dura. Secondo uno studio pubblicato dalla rivista BMJ Open e condotto dall'Azienda sanitaria locale-Irccs di Reggio Emilia, rilanciato sempre dal QN, "su 4.538 persone testate la positività al coronavirus dura in media 30 giorni" e causa un "forte stress, che in parecchi casi pone a rischio il benessere psicologico" dei contagiati. Conferma Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf): "I sintomi della depressione sono complessivamente quintuplicati nel nostro Paese, quelli moderati sono quasi quadruplicati e i più gravi sono cresciuti di sette volte e mezzo. In Italia si stimano nei prossimi mesi fino a 150mila casi di depressione in più".

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