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Coronavirus, la pastiglia che cura il virus a basso costo: come agisce nei polmoni

Attilio Barbieri
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Finalmente una buona notizia. È in arrivo la pastiglia che può curare il Covid. Il medicinale ha già superato la fase della sperimentazione in vitro e pure quella sugli animali, con risultati inattesi. Neutralizza gli effetti più letali del coronavirus a livello polmonare, senza effetti collaterali significativi. A produrre l'antivirale che per ora non ha ancora un nome è la casa farmaceutica americana Pfizer, primo produttore mondiale di vaccini anti Covid. La società di Manhattan ha pubblicato sul proprio sito internet i risultati preliminari della sperimentazione su una molecola antivirale denominata PF-07321332 e capace di attaccare direttamente il codice genetico del virus Sars-Cov 2. Di più: il principio attivo sarebbe capace di intercettare il virus nel tessuto polmonare e di neutralizzarlo. Nulla a che vedere con i costosi anticorpi monoclonali.

 

 

Il medicinale appartiene alla categoria degli antivirali e può essere somministrato a domicilio, con la semplice prescrizione del medico di base, «per evitare che i pazienti siano ospedalizzati o finiscano in terapia intensiva», dice Mikael Dolsten, capo della ricerca mondiale della Pfizer. La pastiglia anti Covid potrebbe arrivare sul mercato entro la fine dell'anno. Tempi impensabili per lo sviluppo di nuovi preparati, ma possibili grazie all'accelerazioni impressa alla ricerca in corrispondenza con la pandemia.

La sperimentazione su volontari umani sta partendo in queste ore e durerà in tutto 145 giorni, meno di cinque mesi, 28 dei quali dedicati alla verifica sui dosaggi che saranno crescenti proprio per verificare la tollerabilità del nuovo antivirale a dosi elevate. Più si riuscirà ad alzare l'asticella e più si potrà aumentare il dosaggio nei casi di Covid definiti "severi", anche se l'efficacia aumenta se si assume il farmaco ai primi sintomi.

 

 

«Abbiamo progettato il preparato PF-07321332 come terapia orale che potrebbe essere prescritta al primo segno di infezione», spiega Dolsten nella relazione pubblicata dalla Pfizer. «Dato il modo in cui il Sars-Cov 2 sta mutando», aggiunge il capo della ricerca Pfizer, «sarà fondamentale avere accesso alle opzioni terapeutiche sia ora che in futuro». Insomma, qualora i vaccini dovessero mostrare delle falle nei confronti delle varianti più aggressive, un antivirale efficace può rappresentare un'arma decisiva per ridurre la mortalità fra i contagiati e tenere sotto controllo la curva delle ospedalizzazioni.

Sul principio attivo c'è per ora il massimo riserbo, ma si sa che si legano a un enzima virale, chiamato proteasi, e riesce a impedire al virus di replicarsi nelle cellule ospiti, in particolare quelle del tessuto polmonare. Fra l'altro il nuovo medicinale ha dimostrato di essere efficace contro diversi coronavirus, non soltanto quello responsabile del Covid. Dunque può offrire un ombrello sufficientemente ampio da essere impiegato largamente.

 

 

A indurre l'ottimismo nel team dei 230 ricercatori che hanno sviluppato la nuova molecola sono i risultati dei test condotti sugli animali: nonostante gli alti dosaggi provati non sono stati riscontrati effetti collaterali significativi. Secondo il protocollo depositato dalla Pfizer all'autorità di controllo americana, il PF-07321332 sarà somministrato ai volontari umani in combinazione con basse dosi di Ritonavir, un antivirale utilizzato nel trattamento del virus Hiv, per aumentare la quantità di PF-07321332 nel sangue dei pazienti.

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