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Un'estate normalmente calda

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Macché riscaldamento globale

Albina Perri
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Il global warming? Non è il caso di tirarlo in ballo, perché un'estate così, calda ma non bollente, non la si vedeva da una decina di anni. C'è dell'altro: sempre da dieci anni non era mai stata così piovosa al nord, al punto che nessuno ha lanciato proclami da fine del mondo di fronte al Po senz'acqua. La conferma arriva dal centro Epson Meteo, con il colonnello Mario Giuliacci che spiega per filo e per segno cosa è successo in questa estate che, dal punto di vista meteorologico, scade domenica 31 agosto. Temperature di modesta intensità, che non hanno quasi mai superato i 35-36 gradi; due ondate di calco concentrare nell'ultima decade di giugno e nella prima decade di agosto; violenti temporali registrati al Nord, compresa la tromba d'aria dell'8 agosto che a Grado ha provocato anche vittime. Questi ultimi tipi di eventi spesso fanno dire agli scienziati che il clima italiano si avvicina sempre più a quello tropicale, ma Giuliacci contrasta le teoria: “Siccome i temporali sono tanto più violenti quanto maggiore è il calore e l'umidità disponibili al suolo, allora un numero così elevato di eventi estremi non può essere stato scatenato da un surplus di calore rispetto alle passate estati, visto che l'estate 2008 è stata normalmente calda. Per lo stesso motivo, nella circostanza è anche fuori luogo tirare in ballo il global warming”. Piuttosto, la causa va ricercata nella “maggiore concentrazione, rispetto agli anni passati, di umidità dell'aria nella pianura padano-veneta. E in effetti le osservazioni meteorologiche indicano che in questa estate il tasso di umidità presente in Valpadana in prossimità del suolo ha raggiunto i valori più alti almeno degli ultimi 30 anni, una diretta conseguenza della forte e incessante evaporazione da parte del terreno, inzuppato come non mai dalle piogge-record primaverili e dalla piovosità estiva sulle aree a nord del Po”.

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