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Coronavirus, "dopo quanto esporsi al sole": l'avvertimento a guariti o vaccinati, occhio al rischio

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L'allarme è dietro l'angolo, anche per chi è guarito dal coronavirus o comunque è immunizzato dopo il vaccino. Chiunque si trovi in una di queste due situazioni deve prestare parecchia attenzione a quando va in vacanza. E, in particolare, deve stare attento nell'esposizione al sole. Le manifestazioni della pelle associate ai diversi stadi dell'infezione o successive alla somministrazione richiedono infatti che ci si protegga il più possibile. La campagna di prevenzione dei tumori della pelle 'SorrIDI al sole', scrive Il Giorno, promossa dall'Istituto dermopatico dell'Immacolata di Roma-Ircss con l'Idi-Farmaceutici, avverte: "Per queste persone - spiega Luca Fania, dermatologo Idi - sarebbe opportuno indicare un lasso di tempo di alcune settimane prima dell'esposizione solare, inoltre dovranno prendere il sole gradualmente, utilizzare creme ad alta protezione ed eventualmente associarle alla fotoprotezione sistemica".

 

 

Una notizia che stupisce, soprattutto perché come si è scoperto i raggi solari uccidono il Covid. La ricerca, condotta da Mario Clerici, docente di Patologia generale alla Statale di Milano e direttore scientifico dell'Irccs Fondazione Don Gnocchi insieme al gruppo di ricerca dell'Istituto nazionale di astrofisica, mette nero su bianco che sotto i raggi Uva e Uvb del sole in pochi secondi il Covid-19 è morto. 

 

 

Un'evidenza alla quale gli esperti sono giunti attraverso la realizzazione di una macchina che produce i raggi Uva e Uvb, collocata dai ricercatori sotto una cappa. Una volta concluso il primo passaggio sono state disposte alcune cellule polmonari e, su di esse, è stato collocato il virus. Risultato? La quantità di virus riscontrabile nei pazienti con Covid severo viene distrutta in pochi secondi dai raggi. Si parla addirittura di dieci.

 

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