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Variante Delta, impennata nel numero dei morti: mutazione-killer, ecco i numeri che spaventano gli scienziati

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I contagi da Covid sono sotto controllo: si contano meno di 8mila nuove infezioni e la curva è in discesa. Ma sono aumentati i decessi. Che sono in costante aumento. Dai 168 della prima settimana di agosto ai 376 degli ultimi sette giorni. Più del doppio. Stessa situazione in Gran Bretagna e in Spagna, dove si viaggia intorno ai 200 morti al giorno, oltre il 90 per cento dei quali non vaccinati, anche giovani.  "È lo sviluppo più preoccupante dall'inizio della campagna vaccinale. La forbice tra nuovi casi e nuovi decessi si va chiudendo, i casi scendono da un mese ma i decessi continuano a crescere. E non è - come accaduto in passato - la coda di contagi contratti due o tre settimane prima perché allo stesso tempo i dati ci dicono che il periodo di ospedalizzazione prima dei decessi si è ridotto a 11-15 giorni", spiega a La Repubblica Matteo Villa, ricercatore dell'Ispi. 

 

 

Perché accade questo? "Sono due le ipotesi più realistiche: che il Covid sia diventato più severo con la variante Delta che ha certamente portato a quasi il raddoppio delle ospedalizzazioni ma anche che, sulla popolazione più anziana vaccinata con doppia dose ormai da sei mesi, l'efficacia dei vaccini cominci a calare anche sulla protezione dalla malattia grave. Basta una discesa piccola tra gli over 80 per avere un effetto percentuale consistente". 

 

 

"Sicuramente la carica virale della variante Delta nelle prime vie respiratorie è da 100 a 1000 volte superiore rispetto a quella del ceppo originario e anche il tempo di incubazione che all'inizio della pandemia era di 4-5 giorni, adesso è di 2 giorni. Sono 48 ore, spesso in fase presintomatica, e questo la dice lunga su come sia difficilissimo (se non mantenendo comportamenti corretti, dispositivi di protezione, igiene e distanziamento) proteggersi dal contagio", aggiunge il virologo Giorgio Palù, presidente dell'Aifa e componente del Comitato tecnico scientifico. "Rispetto al ceppo originario che aveva un R0, cioè l'indice di contagiosità medio di 2,5, la variante Delta lo ha raddoppiato a 5: questo vuol dire che una persona che prima ne contagiava poco più di 2 adesso ne contagia cinque". 

 

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