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Mascherine, lo psicanalista: "Fobia e scaramanzia, perché continuiamo a portarle"

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"C'è un primo aspetto che definirei contro-fobico. Di fronte alla paura del contagio, che certo non è finita perché non è definitivamente finito il contagio, la mascherina è ancora vista come uno strumento capace di sconfiggere il virus. Continuano a portarla anziani, adulti e gli stessi giovani: e di questo mi sono stupito anch'io, ma la mascherina è percepita come una barriera molto sicura anche da loro''. Lo psicanalista Massimo Ammaniti spiega in un'intervista al Corriere della Sera come mai, dopo la fine del divieto di indossare le mascherine all'aperto, molti italiani le portino ancora. "C'è un carattere italiano - aggiunge - legato al rapporto col potere, che non va sottovalutato. In Gran Bretagna da sempre si ostenta la scelta di non portare mascherine, un gesto di fiducia nella forza del corpo, quasi una sfida alle leggi: ma in quel Paese tagliarono la testa a un Re. In Francia ci sono state rivolte per le mascherine, e anche lì c'è stata la grande Rivoluzione. L'italiano, che non ha visto nulla del genere nella propria storia, preferisce adattarsi, evitare contrasti con la legge, essere in regola".

 

 



"La mascherina è ancora tanto in uso anche perché - dice ancora il professore onorario di Psicopatologia dello sviluppo all'università Sapienza di Roma - durante la pandemia gli italiani hanno studiato i modelli, le caratteristiche, c'era chi ne indossava due per estrema sicurezza, chi si informava puntigliosamente in farmacia o su Amazon. Ma c'è anche un aspetto scaramantico e propiziatorio, anche questo molto italiano: la indosso perché mi porta bene, così non mi contagio. Un po' come uscire con l'ombrello per esorcizzare l'acquazzone. Aggiungerei un altro dato: c'è di mezzo l'educazione familiare italiana. Pensiamo a certi adolescenti australiani che, col freddo intenso, escono di casa in pantaloncini e t-shirt. Le mamme italiane invece coprono i figli con sciarpe, maglioni, cappelli. La mascherina rientra in questa cultura della protezione. Insomma, gli italiani riproducono i comportamenti appresi nell'infanzia... In più va ricordato che la mascherina ha abbassato il picco della normale influenza stagionale. Infatti i giapponesi la indossano da sempre".

 

 

 



Ad Alberto Zangrillo, prorettore dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, secondo cui usare ancora la mascherina all'aperto è il segno di una psicosi collettiva figlia dell'ignoranza e della disinformazione, Ammaniti risponde che "non è così. Una psicosi è una paura priva di legame con la realtà ma condivisa e che quindi determina uno stato di tensione generale. Qui il legame con la realtà c'è, la gente continua a usare le mascherine con tranquillità e per scelta personale. C'è anche un problema di gradualità, bisogna abituarsi a farne a meno". Quanto al decreto che impone di usare la mascherina all'aperto in caso di assembramenti, Ammaniti conclude che "questo buonsenso è diffuso, si vedono tanti che mettono la mascherina quando vedono gruppi di persone in arrivo".

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