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Dengue, scatta l'allarme per la "febbre spaccaossa": cosa è e perché è molto pericolosa

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Il mondo non si è ancora lasciato alle spalle il Covid, sebbene il peggio dal punto di vista epidemiologico sia ormai passato, che già deve fare i conti con altre malattie infettive pericolose. L’ultima è la dengue, comunemente nota come “febbre spaccaossa” perché provoca dei forti dolori alle ossa e ai muscoli. Non si tratta di una novità in termini assoluti, ma a preoccupare è il fatto che a Singapore siano già stati segnalati in sei mesi oltre il doppio dei casi dell’intero 2021.

 

 

Sono infatti circa 11mila i casi confermati di dengue, a fronte di una vittima appena confermata: questo virus si trasmette per mezzo di alcuni tipi di zanzare, la cui diffusione - secondo gli esperti - è stata favorita dall’insolito e prolungato caldo, misto agli improvvisi temporali. A Singapore e nel sudest asiatico c’è una certa attenzione nei confronti di questa malattia infettiva, che per ora non interessa l’Europa: a preoccupare in prospettiva futura è il cambiamento climatico che sta espandendo sempre più l’habitat delle zanzare tropicali.

 

 

Ma come si sviluppa questo virus? Solitamente nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura: la malattia può essere asintomatica o manifestarsi con febbre molto alta accompagnata da mal di testa acuti, dolore agli occhi, dolori muscolari e alle articolazioni, nausea, vomito, irritazioni della pelle. Esiste un vaccino, ma con dei limiti: “Si è dimostrato efficace solo in chi ha già avuto una precedente infezione dal virus - fa sapere l’Oms - mentre comporta un aumento del rischio di malattia grave in coloro che manifestano la loro prima infezione naturale dopo la vaccinazione”.

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