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Auto elettriche e freddo record? Ko a raffica e proprietari disperati

Michele Zaccardi
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«Abbiamo un ammasso di robot morti qui». Potrebbe essere benissimo una frase pronunciata in Blade Runner, ma in realtà è il commento di uno dei tanti proprietari di Tesla rimasti a piedi a Chicago. Il grande freddo, con punte a -20°, che sta attanagliando la città americana non solo ha generato un’ondata di gelo che ha fatto emettere, per un fenomeno piuttosto raro, vapore al lago Michigan, ma ha anche avuto come effetto collaterale quello di paralizzare le auto elettriche. E così una stazione Supercharger di Tesla (di ricarica rapida) a Chicago si è trasformata in un cimitero di veicoli a batteria a causa delle temperature gelide. Dalle immagini tratte dal servizio dell’emittente televisiva Fox Business si vedono le macchine bloccate nelle stazioni di ricarica, con i proprietari che si affannano a spingerle nella neve senza però riuscire a riavviarle. In tutta la città sono decine le automobili elettriche ferme, e scariche, in attesa di una ricarica (veloce) impossibile da realizzare. Il fenomeno non è limitato a Chicago, ma riguarda tutte le zone del Midwest degli Stati Uniti.

SITUAZIONE TRAGICA
Il giornalista inviato sul posto ha intervistato diversi proprietari e tutti hanno descritto una situazione ai limiti del tragico. Le storie raccontate sono tutte molto simili. Dopo aver lasciato la propria auto all’aperto per diverse ore, i proprietari non sono più riusciti a riavviarla. Ma soprattutto nessuno di loro riesce a capire come fare per caricarla. «È folle, è seriamente un disastro», ha detto una ragazza, ancora incredula per il blocco dell’auto. Mentre un altro proprietario di un modello Tesla ha riportato lo stato di ricarica della propria macchina: «Ancora allo zero per cento». Un altro automobilista ha detto ai microfoni di Fox di essere atterrato domenica sera all’aeroporto internazionale di Chicago O’Hare e di aver trovato la sua Tesla incapace di avviarsi. È stato perciò costretto a noleggiare un carro attrezzi per trasportarla fino a una stazione di ricarica funzionante.

 


I tempi di attesa per mettere in moto le auto sono lunghissimi. Una persona ha detto che è da domenica pomeriggio che prova a ricaricare la sua Tesla in una stazione di Oak Brook, Illinois: «Sono tre ore che sono qui, dopo essere stato qui tre ore ieri». Insomma, tutti costretti ad andare a piedi per Chicago e dintorni, a causa sì del freddo record, ma anche dell’azienda guidata da Elon Musk che, come ricordato da Il Messaggero, già in passato si è trovata a dover affrontare un problema tecnico innescato dalle temperature gelide.  Nel 2022 erano diventati virali alcuni video di utenti che non riuscivano ad aprire le automobili: il freddo glaciale aveva inceppato il meccanismo di apertura delle portiere.

 


Intanto non sembra che siano arrivate comunicazioni ufficiali da parte dell’azienda, che per ora non solo non ha risposto alle mail di Fox Business, ma nemmeno alle richieste di assistenza degli automobilisti. Il fenomeno, tuttavia, non può stupire del tutto: le temperature invernali troppo rigide non sono compatibili con la resa delle batterie elettriche, che anche nel caso di dispositivi più piccoli tendono a scaricarsi più rapidamente e ad avere difficoltà nel recupero della carica. Come ha spiegato al notiziario Mark Bilek della Chicago Auto Trade Association il freddo può influire sulla capacità dei veicoli elettrici di caricarsi correttamente. «Non è plug and go. È necessario precondizionare la batteria, il che significa che è necessario portarla alla temperatura ottimale per accettare una ricarica rapida». Per immagazzinare al meglio l’energia, le batterie di Tesla devono insomma raggiungere una certa temperatura. Se non riescono a farlo possono restare a terra o caricarsi troppo lentamente. L’azienda ha consigliato ai suoi utenti di tenere la batteria almeno al 20% anche quando l’auto è ferma.

 

 

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