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Zucchero, quanto ne puoi mangiare al giorno: le conseguenze sul tuo corpo

di Paola Natali mercoledì 19 novembre 2025
Zucchero, quanto ne puoi mangiare al giorno: le conseguenze sul tuo corpo

3' di lettura

Lo zucchero è ovunque, in Italia si consumano circa 1 milione 650 mila tonnellate annue, si trova nei dolci, ma in bevande, snack, salse, nei prodotti definiti “light”, yogurt e nel pane industriale. Spesso è nascosto all’interno dei prodotti ed è diventato una presenza silenziosa che accompagna ogni momento della giornata. Eppure, oggi sappiamo che un consumo eccessivo rappresenta uno dei principali fattori di rischio per la salute moderna. Parliamo con il Dott Fabio Gregu biologo nutrizionista che ci spiega che “non è esagerato dire che lo zucchero è la “nuova nicotina”: socialmente accettato, largamente utilizzato, ma con effetti profondamente negativi sul corpo”.

Quali sono quindi i danni creati da un consumo eccessivo di zuccheri? Il nutrizionista ci spiega che “ aumenta l’infiammazione creando  il terreno fertile delle malattie moderne. Un eccesso di zuccheri semplici provoca continue impennate della glicemia. Il pancreas risponde rilasciando insulina, ma alla lunga questo meccanismo si “inceppa”: i tessuti diventano meno sensibili, il corpo produce sempre più insulina e si crea un ambiente infiammatorio”.

L’infiammazione quanto incide con lo sviluppo di patologie? Gregu ci spiega che “ l’infiammazione cronica di basso grado è oggi ritenuta uno dei principali acceleratori dell’invecchiamento biologico ed è legata a patologie come diabete tipo 2, steatosi epatica, ipertensione, malattie cardiovascolari In altre parole: lo zucchero accorcia la “durata di vita” delle cellule.”  Zucchero e salute del nostro fegato quali i possibili danni? Il nutrizionista ci spiega che “  un consumo elevato di zuccheri può portare alla steatosi epatica non alcolica (NAFLD): il fruttosio in eccesso viene convertito in grasso dal fegato, creando gli stessi danni strutturali osservati con l’alcol. Inoltre lo zucchero anche nei soggetti magri aumenta il rischio cardiovascolare: alza i trigliceridi, genera LDL piccole e dense (le più pericolose), altera la pressione e innalza l’acido urico. Un mix che accelera l’aterosclerosi”.

Lo zucchero inoltre indebolisce il sistema immunitario poiché picchi di zucchero possono ridurre per ore la capacità dei globuli bianchi di contrastare virus e batteri.

Da qui la sensazione di “fiacchezza” dopo pasti ricchi di alimenti ad alto indice glicemico.  Il do0tt Gregu sottolinea inoltre che “aumenta ansia, dipendenza alimentare e disturbi del sonno poichè lo zucchero attiva i circuiti dopaminergici del piacere.Il problema? Poco dopo arriva il crollo: fame emotiva, irritabilità, cali di energia. Sul sonno, destabilizzando la glicemia serale, peggiora addormentamento, risvegli e qualità globale del riposo”.

Un aspetto spesso ignorato riguarda poi i valori di glicemia considerati “normali” che  possono influenzare l’aspettativa di vita. Le analisi epidemiologiche più recenti indicano che mantenere la glicemia a digiuno nella parte bassa del range fisiologico, cioè tra 80 e 90 mg/dl, è associato a una migliore sensibilità insulinica e a un rischio più basso di mortalità rispetto a valori che si avvicinano ai 95 mg/dl. In altre parole: anche piccoli miglioramenti della glicemia – ad esempio scendere da 95 a circa 85 mg/dl – si associano a un profilo metabolico più favorevole e potenzialmente più longevo. Quali sono quindi le quantità consigliate di zucchero ? “L’OMS suggerisce di non superare il 5–10% delle calorie totali. Tradotto: massimo 25 g al giorno, circa due cucchiaini. In Italia, molti arrivano senza saperlo a 80–120 g al giorno”. Il nutrizionista Gregu conclude “lo zucchero non è un veleno in senso assoluto. Lo diventa quando supera ciò che il nostro corpo può  gestire. Ridurre gli zuccheri significa quindi vivere più a lungo, con più energia e con un metabolismo più giovane”.