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Minacciata da spazzatura spaziale, la Iss cambia rotta

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Manovra riuscita. Circa 800mila rifiuti rappresentano una minaccia per gli astronauti in missione

Eleonora Crisafulli
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Quello della spazzatura non è un problema solo terrestre. L'allarme rifiuti riguarda anche lo spazio. Scarti espulsi dai motori dei razzi, frammenti di satelliti, scaglie di vernici e polveri, resti dei vecchie missioni dell'uomo, galleggiano attorno alla Terra in grosse quantità minacciando gli astronauti e i veicoli spaziali. Proprio oggi la Stazione orbitale internazionale Iss è stata costretta a cambiare rotta per evitare la collisione con alcuni rifiuti, Lo ha reso noto oggi il centro di controllo della missione russa che ha deciso un urgente cambiamento di rotta. Alle 14:25 ora di Mosca (le 12:25 italiane), ha riferito il portavoce del centro di controllo russo, Valery Lyndin, i motori sono stati avviati per 180 secondi, per aumentare la velocità e scansare il pericolo, rimasto a 700 metri. Il team della Stazione Spaziale Internazionale era stato messo in stato di allerta già il 13 marzo 2009, a causa di un rischio collisione con un frammento di detrito orbitale. La prima e più grande formazione di rifiuti spaziali dovuta a una collisione è avvenuta il 10 febbraio 2009 alle 16:56 Utc. Il satellite inattivo Cosmos 2251 ed il satellite  operativo Iridium 33 si sono scontrati a 789 chilometri di altezza sopra la Siberia settentrionale. La velocità di impatto relativa è stata di circa 11,7 chilometri al secondo, approssimativamente 42.120 chilometri orari. I satelliti sono andati distrutti e la collisione ha prodotto una mole enorme di detriti che sono andati ad aggiungersi a quelli già esistenti. Il numero esatto dei riufiuti in orbita non è noto, ma il Comando Strategico degli Stati Uniti è in possesso attualmente di un catalogo contenente circa 13mila oggetti, in parte, per evitare errori di interpretazione come missili nemici. L'osservazione dei dati raccolti è tenuta aggiornata attraverso una serie di radar e telescopi terrestri nonché attraverso telescopi spaziali. Tuttavia, la maggior parte dei detriti rimangono inosservati. Secondo l'Esa Meteoroid and Space Debris Terrestrial Environment Reference, Modello Master-2005, ci sono più di 600mila oggetti di dimensioni superiori a 1 cm in orbita ma per molti esperti il numero è approssimativo per difetto.

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