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Caffè e Alzheimer, ecco la soglia massima di tazzine: un grosso rischio per la salute

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Fate attenzione alla tazzina di caffè. Un recente studio presentato a Orlando, negli Stati Uniti, durante il congresso dell'Associazione Internazionale Alzheimer, solleva nuove preoccupazioni riguardo al consumo eccessivo di caffè. Secondo i ricercatori, bere più di tre tazzine al giorno potrebbe accelerare il declino cognitivo. Anche se il caffè è noto per i suoi benefici per la salute, la raccomandazione è di non superare la soglia delle tre tazzine quotidiane.

La letteratura scientifica - come ricorda Il Messaggero che dà conto di quest'ultimo studio - supporta ampiamente i vantaggi del caffè e del tè, evidenziando il loro ruolo nella riduzione del rischio di ictus, scompenso cardiaco, diabete, e persino alcuni tipi di tumori. Inoltre, molte ricerche hanno associato il consumo moderato di caffè a un minor rischio di sviluppare malattie neurodegenerative come il Parkinson e l'Alzheimer. Tuttavia, lo studio guidato dalla dottoressa Kelsey R. Sewell, dell'Advent Health Research Institute, sembra contraddire queste evidenze.

Analizzando i dati della Biobank britannica, che ha seguito circa 8.500 persone di età media 68 anni per un periodo di oltre 8,8 anni, i ricercatori hanno scoperto che i consumatori di oltre quattro tazzine di caffè al giorno mostravano un declino cognitivo accelerato rispetto a coloro che ne bevevano da una a tre tazzine o che non lo consumavano affatto.

 

Il segreto, dunque, potrebbe nascondersi proprio nella moderazione: limitare il consumo di caffè a tre tazzine al giorno potrebbe offrire protezione contro il declino cognitivo, mentre un consumo eccessivo potrebbe avere l’effetto opposto. D'altra parte, il consumo di tè sembra offrire una protezione neurocognitiva più robusta e proporzionale al numero di tazze bevute, senza che emerga una soglia limite. Tuttavia, i meccanismi che spiegano questo effetto rimangono ancora poco chiari: insomma, per molti aspetti, per altro decisivi, la tazzina di caffè resta un piccolo-grande mistero.

 

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