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Capelli, ecco quanti ne perdi al mese e l'errore da non commettere mai: rischio-calvizie

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Melania Rizzoli
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Il numero dei capelli che si perdono quotidianamente varia molto da individuo a individuo, anche se a grandi linee si ritiene normale una media di caduta che va dai 40 ai 120 capelli al giorno nei due sessi, per un totale di oltre 1.000 al mese sui circa 100.000 presenti sullo scalpo. La perdita quotidiana dei capelli è un fenomeno normale facente parte del naturale ciclo di crescita e del continuo ricambio, e normalmente il capello cade quando il suo follicolo ne ha già prodotto uno nuovo pronto a sostituirlo, anche se il distacco precoce del capello destinato a cadere può essere accelerato da traumi meccanici, quando per esempio si favorisce la perdita prematura durante la spazzolatura, l'asciugatura ad alte temperature o un vigoroso lavaggio. Chi si lava i capelli tutti i giorni ne troverà 30/40 nel lavandino, mentre chi lava la capigliatura più raramente perderà, durante il lavaggio, dai 200 ai 400 capelli, così come chi non si pettina o si spazzola quotidianamente perderà tutti insieme i capelli in riposo durante lo shampoo, cosa verificabile quando, non essendo biodegradabili, si ritroveranno accumulati ad intasare lo scarico della doccia o della vasca.

 

 

CICLI VITALI
Le migliaia di follicoli piliferi presenti sul cuoio capelluto hanno cicli vitali indipendenti, ovvero con fasi di crescita sfasate rispetto a quelle dei bulbi adiacenti, per cui non ci si rende conto quasi mai del continuo processo di ricambio e rinnovamento della capigliatura, a meno che non subentrino condizioni cliniche e psicologiche patologiche che favoriscono una caduta numericamente molto elevata e quantitativamente omogenea dei capelli, che interessa diffusamente tutta la testa comprese le parti laterali e posteriori, a differenza di ciò che accade nell'alopecia androgenetica, la cui origine invece è genetica, quindi inesorabile. Una perdita cospicua di capelli può avvenire in situazioni di stress particolarmente intensi, anche se di breve durata, come in caso di lutti, incidenti o traumi psicologici, ma questo effluvio pilifero in genere si risolve spontaneamente, mentre altre condizioni di diversa natura, come carenze nutrizionali prolungate, mancanza di ferro, disturbi di ansia e depressione, assunzione di farmaci o deficit ormonali, possono non arrestare la caduta, o comunque non sollecitare la sostituzione dei capelli perduti, per cui il paziente si ritroverà con una quantità e densità di chioma sempre inferiore che tenderà a diminuire e diradarsi nel tempo. Altre condizioni cliniche che possono favorire il diradamento capillare sono la menopausa, le malattie della tiroide, anemie varie, denutrizione, abuso di alcol, chemioterapici , malattie neoplastiche, dermatiti seborroiche dello scalpo, ma soprattutto, nelle persone esenti da malattie, l'uso sconsiderato di molti prodotti per la "cura" dei capelli, preparati troppo aggressivi, (decoloranti, cheratina, tinture varie) i quali, arrivando a danneggiare il cuoio capelluto rendono i bulbi intossicati dalle sostanze chimiche e difficilmente produttivi.

 

 

EVENTI FISIOLOGICI
Durante l'anno tra ottobre e dicembre, quando cala l'esposizione al sole, si verifica la caduta maggiore dei capelli, che ripeto è un evento fisiologico, ma la chioma non è solo un fattore estetico poiché riflette lo stato di salute della persona, per cui quando si nota una perdita eccessiva è sempre bene consultare un medico per limitare il problema e magari scoprire che esiste una causa patologica nascosta da curare. Molte sono le false credenze che riguardano i capelli, la più diffusa delle quali è quella che tagliare i capelli aiuti la ricrescita, cosa assolutamente non vera poiché i capelli crescono a partire dal follicolo pilifero che alloggia nel cuoio capelluto e non si allungano dalle estremità, quindi a nulla serve spuntarli per limitarne la caduta o favorirne la crescita. È vero però che in fase di asciugatura bisognerebbe tenere il phon a distanza di almeno 15 cm dalla testa, e utilizzarlo con un getto di aria tiepida, perché il calore eccessivo può bruciare la radice del capello e comunque indebolirne la struttura. Le donne orientali sono famose per la lucentezza corvina delle loro chiome, dovuta al fatto che, per ragioni climatiche, esse asciugano i capelli quasi sempre all'aria e al sole, senza usare quasi mai il phon, la cui temperatura elevata, insieme al coefficiente di frizione e tiraggio della spazzolatura, rimuove la curicola naturale che ricopre il capello, facendogli perdere la naturale luminosità dell'infanzia. Un capello trattato, decolorato e strapazzato da procedure violente e ustionanti (piastre, ferri ecc) diventa opaco, non riflette più la luce, si indebolisce, appare poroso con dissertazioni distali (doppie punte), i suoi aminoacidi si disintegrano rendendolo visivamente elettrico e difficile da pettinare o domare, appare secco e arido al tatto una volta asciugato ed è destinato progressivamente alla rottura.

SCHIARITURE
Quando, dopo una messa in piega, si vedono sulla testa capelli più corti rispetto alla normale lunghezza degli altri, che restano verticali senza piegarsi, questi non sono affatto quelli nuovi che ricrescono, come viene fatto credere, ma sono purtroppo quelli spezzati e lesionati, che non sono sopravvissuti ai trattamenti applicati. Il fenomeno dello schiarimento dei capelli al sole inoltre, è un segno di ossidazione della melanina contenuta nel fusto, per cui il capello diventa più chiaro in quanto il suo fusto ha subito dei danni solari dovuti al calore e alla secchezza provocata dopo l'asciugatura dalla salatura dell'acqua marina . È bene ripetere che una caduta di capelli diventa anormale quando la perdita giornaliera supera i 100/120 capelli (700/1.000 a settimana) poiché può essere il sintomo primario o principale di molte malattie, cosa che richiede una valutazione medica anche se non è evidente alcun diradamento della chioma. Per fortuna i capelli, tranne nei soggetti soprattutto maschili che soffrono di alopecia genetica, continuano a crescere per tutta la vita, e tale processo inizia a scemare nell'età senile, quando il carico ormonale si avvia al suo naturale declino. La dermatoscopia del cuoio capelluto è un esame rapido e non invasivo che permette di ottenere informazioni importanti per la diagnosi di molte patologie del capello e cuoio capelluto, mettendo in evidenza aspetti morfologici non visibili ad occhio nudo.

 

 

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