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Pfizer, l'antivirale contro il Covid? Effetti collaterali, allarme rosso: il documento

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L'arrivo degli antivirali è sicuramente un successo nella lotta al Covid. Eppure non mancano le controindicazioni. A mettere in guardia su eventuali effetti collaterali è il ministero della Salute in un protocollo firmato assieme ad AIFA, Federfarma Servizi, Federfarma, Assofarm, Farmacie Unite e Adf e che riguarda il farmaco Paxlovid della Pfizer per la cura di Omicron. Quest'ultimo può essere prescritto dai medici a partire dal 21 aprile, nel tentativo di bloccare i sintomi più gravi del virus. Attenzione però alle conseguenze. 

 

 

L'Ema indica, tra i vari effetti collaterali durante il trattamento, disgeusia (alterazione del gusto), diarrea e vomito. Nulla di grave comunque, come precisato dal presidente dell'Ordine dei Medici di Roma Antonio Magi: "Ce ne possono essere. Ma, al momento, almeno per chi l’ha usato non si sono verificate gravi situazioni. Più che altro bisogna stare attenti all’impatto allergico agli eccipienti, oppure avere delle terapie congiunte. Gli effetti collaterali non sono più di un Aulin o dell’aspirina stessa". 

 

 

Ma quando possono essere prescritti gli antivirali a un paziente positivo? A riguardo Magi è stato chiaro: "Questi antivirali devo essere prescritti nei primi giorni, quando hanno effetto: altrimenti non lo producono più". E ancora, al Messaggero: "Il medico di famiglia che ritiene che il paziente affetto da Covid ha condizioni particolari di patologia (anche diversa dal coronavirus) può prescrivere direttamente l’antivirale e poi il paziente può prenderlo in farmacia". "Certo - è la sua precisazione -, come tutte le malattie, è il medico che decide la tipologia di farmaco e la prescrizione".

 

 

 

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