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Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano scatenato per l'inchiesta su Silvio Berlusconi: sei pagine di veleno e manette

Andrea Tempestini
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Del linciaggio e della caccia a Silvio Berlusconi, Marco Travaglio ha sempre fatto la sua ragione di vita. E così Il Fatto Quotidiano, che da tempo non poteva disporre di notizie succulente sul Cavaliere. Inchieste, per esempio. Come l'ultima, quella di poche ore fa: indagato per le stragi di mafia. Secondo l'ultimo teorema dei pm, Berlusconi e Marcello Dell'Utri sarebbero stati i mandanti. Roba da matti. Roba che per inciso era già stata avanzata in ipotesi in altre due inchieste, naufragate. Ma tant'è, a Travaglio basta la notizia di un'inchiesta lunare per scatenarsi. Già, perché Il Fatto Quotidiano di oggi, mercoledì 1 novembre, era roba da "bava alla bocca". Titolo di apertura: "Il silenzio degli indecenti", in cui si raccolgono Cav, Dell'Utri e anche la Rai che caccia Milena Gabanelli, ma questo è un altro discorso. Ovviamente Marco Manetta Travaglio, con metaforica bava alla bocca, verga un editoriale scatenato contro il leader di Forza Italia, de facto già condannato, senza processo e senza dubbio alcuno. Si passa poi a pagina 2 e 3, tutte dedicate alla vicenda: "Contatti tra FI e i boss"; "Una pista porta a Milano 3"; le dichiarazioni di Ingroia; il Csm che vuole un'inchiesta. Finita? Manco per idea. Sull'ultima inchiesta-patacca c'è anche tutta pagina 4. "B. l'impresentabile"; "Berlusconi ha agito per corrompere". Un diluvio di accuse, sospetti, manette. E attenzione, colpo di scena: anche pagina 6 è tutta dedicata alla vicenda. In pieno stile grillino, Il Fatto accusa gli altri giornalisti. Titolo: "Massì, è solo strage. La corsa di siti e tv a occultare la notizia". E per dimostrare la teoria, assurda, ecco gli screenshot dei siti. In cui la notizia appare, eccome. Con grande evidenza. Non si capisce dunque che abbiano da ridire, al Fatto. Si capisce però ciò che è successo, quel che già abbiamo detto: la notizia del Berlusconi indagato per stragi e mafia ha scatenato una tempesta ormonale pari a quella del primo amore in Travaglio e soci, che hanno nuovamente sentito l'odore del sangue del vecchio e compianto nemico.

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