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Scherzi a parte, il terribile sospetto di Aldo Grasso sullo show di Paolo Bonolis: solo balle?

Gino Coala
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Il ritorno di Scherzi a parte in tv è solo l'ultimo caso di vecchi format ripescati dal passato nella speranza di sfruttare i vantaggi dell'usato sicuro, vedi Portobello, La Corrida e via a seguire. Il critico televisivo Aldo Grasso sul Corriere della sera, ormai rassegnato all'andazzo della tv italiana, punta il dito contro lo show di Mediaset nato nel 1992 "quando sembrava qualcosa di innovativo", oggi lo show condotto da Paolo Bonolis il venerdì in prima serata arranca un po'. Leggi anche: Hunziker, il raptus a Scherzi a parte: "Ho dei peli lunghi così" Quel che più porta amarezza, scrive Grasso, è l'inutilità nel chiedersi se gli scherzi siano veri o no: "L'autenticità in questo caso non è la cosa più importante perché quello che conta è la 'scrittura' dello scherzo, se funziona o meno in termini drammaturgici e narrativi". Il sospetto che ce ne siano di scherzi finti non è del tutto remoto, un dubbio viene a Grasso per esempio su quello architettato alla regina di Mediaset, Barbara D'Urso: "Curioso scoprire che la cosa cui tiene di più Barbara D'Urso è la sua villa a Capalbio, ex roccaforte della sinistra Vanity Fair".

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