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A Bologna 80mila api urbane e due arnie al Caab

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(AdnKronos) - Tutelare l'ambiente preservando la salute delle api: parte dal Caab (Centro agroalimentare di Bologna) il progetto "bee-Sos-tenibile" dedicato all'apicoltura urbana che conta su 80mila api e due arnie. In programma, corsi per tutti i cittadini sulle "sentinelle del pianeta" che in città, oltre a produrre un ottimo miele, possono fungere da antenna dell'inquinamento. Ideato e realizzato in collaborazione con Conapi il progetto vuole valorizzare le api urbane sulla scia di una tendenza che da New York, Londra e Parigi è arrivata anche in Italia, quella delle arnie di città. Un terzo del cibo che mangiamo e fino al 90% delle piante selvatiche dipendono dall'impollinazione delle api e di altri insetti impollinatori e 71 delle 100 colture più importanti per l'alimentazione umana sono impollinate dalle api, dai pomodori alle mele e le fragole. Solo negli Stati Uniti il valore della produzione agricola che dipende dalle api ha un valore annuo di 15 miliardi di dollari. Rispetto alle zone agricole coltivate a monocultura o agricoltura intensiva, le città possono offrire alle api molte aree nettarifere e pollinifere (giardini pubblici e privati, aiuole, balconi) favorendo la produzione di un miele sano e gustoso. "Quanto sta accadendo alle api sul pianeta, a causa di pesticidi e inquinanti, è di una gravità che non possiamo prevedere sia sul piano ambientale che su quello economico - spiega il presidente del Caab Andrea Segrè - Possiamo e anzi dobbiamo intervenire, come sta facendo concretamente nel suo Paese il presidente Obama. In Italia esistono già alcuni progetti di apicoltura urbana, e in questa direzione si inserisce a Bologna l'iniziativa bee-Sos-tenibile del Caab. Una risposta al doppio allarme incrociato, quello per l'ambiente e quello per le api e gli insetti impollinatori in generale: una mobilitazione agro-culturale, per il futuro di tutti".

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