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Lo stabilimento Kme di Barga punta all'economia circolare

AdnKronos
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Roma, 11 ott. - (AdnKronos) - Lo stabilimento di Fornaci di Barga, in provincia di Lucca, attivo da 102 anni, con 558 dipendenti, si candida a diventare un protagonista dell'economia circolare. E' questo l'obiettivo del progetto di rilancio del sito di Kme, azienda attiva in Europa nella produzione di laminati e leghe di rame, che punta ad aumentare i volumi produttivi, a ridurre i costi energetici, a favorire il recupero dell'occupazione e a creare un polo della circular economy. L'azienda, infatti, ha avviato l'iter amministrativo e progettuale per la realizzazione di un impianto di auto-produzione di energia che si alimenterà con lo scarto della lavorazione delle industrie locali del riciclo della carta, dotato di un buon potenziale energetico. Nel settore, quello lucchese è il primo distretto in Italia: le cartiere della provincia producono circa 200.000 tonnellate di rifiuti e per lo smaltimento sostengono costi importanti, anche da un punto di vista ambientale; attualmente questo scarto viene in parte inviato a recupero energetico a Terni e a Brescia, con un aggravio economico per le aziende, e in parte in discarica in deroga alle normative Ue. Quella del recupero energetico è considerata la migliore tecnologia a disposizione per il suo smaltimento, perché il conferimento in discarica comporta gravi problemi: questo rifiuto rischia di percolare e di inquinare la falda acquifera, ed è inoltre altamente infiammabile. Il nuovo impianto di Fornaci di Barga permetterà di abbattere i costi, di ridurre le emissioni e di creare valore anche per altri protagonisti dell'economia della Valle del Serchio. Il progetto rappresenta insomma un classico esempio di economia circolare: le imprese cartarie ridurranno i costi di smaltimento e Kme quelli di approvvigionamento energetico gestendo correttamente un rifiuto che, invece di finire in discarica, consentirà di chiudere virtuosamente il ciclo. Miglioramento dell'efficienza energetica, aumento del materiale da riciclo utilizzato e riduzione dei rifiuti prodotti e dei consumi di acqua. KME, azienda leader in Europa nella produzione di laminati e leghe di rame, presenta il primo Bilancio di Sostenibilità relativo a un suo impianto, curato da Greening Marketing Italia; e sceglie Kme ha scelto lo stabilimento di Fornaci di Barga anche per presentare il primo Bilancio di Sostenibilità relativo all'impianto, curato da Greening Marketing Italia. Tra il 2013 e il 2017, l'azienda ha registrato un miglioramento dell'efficienza energetica (il rapporto tra consumi e produzione) del 22,6%; un risultato ottenuto grazie all'efficientamento degli impianti e dei processi produttivi, dal telecontrollo dei sistemi di condizionamento dei locali al miglioramento delle coperture refrattarie dei forni, fino all'illuminazione al led. Per quanto riguarda l'utilizzo delle risorse, la quantità di materiali utilizzati in rapporto alla quantità dei prodotti si è ridotta nell'ultimo triennio da 1,22 a 1,08 tonnellate; su un totale di 23.148 tonnellate di rame entrate nei forni lo scorso anno, il 69,1% è costituito da materiale proveniente da processi di recupero e riciclo, e solo il 30,9% è un prodotto “vergine”. Quanto ai rifiuti la quantità prodotta nello stabilimento nel 2017 (4.863 tonnellate, il 75 % delle quali classificate come non pericolose) è la più bassa dal 2013. Solo il 23,5% del totale dei rifiuti prodotti viene smaltito in discarica, mentre il 76,5% viene riciclato: si tratta di materiali che vengono avviati a recupero nell'industria dei laterizi o nei cementifici. Sulle emissioni di gas serra, la quantità di CO2 emessa per ogni tonnellata di prodotto è passata da 0,33 nel 2013 a 0,19 nel 2017: si sono evitate emissioni pari a 7.403 tonnellate di CO2 equivalenti. Nello stesso triennio, il consumo di acqua si è ridotto del 7,4% grazie soprattutto all'aumento del riciclo, che ha raggiunto il 64% ed evitato il prelievo di 3 milioni di metri cubi d'acqua.

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