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Barbara D'Urso, il segreto dietro la macchina della verità: "Trauma da bambina mai rimosso, la morte di mia mamma"

Giulio Bucchi
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"Capisco subito se un ospite mente". Barbara D'Urso, intervistata da Tv Sorrisi e Canzoni, spiega il segreto dietro la macchina della verità che ha regalato a Domenica Live picchi di oltre 5mila spettatori e share del 27 per cento. Dalle premonizioni di b al canna-gate dell'Isola dei famosi con Eva Henger seduta su un lettino e la sua versione analizzata da un criminologo. "Ha portato una macchina della verità dall'Alabama con un'attendibilità del 96%", ha sottolineato orgogliosa la D'Urso, a sua volta diventata una macchina della verità vivente. "Quando qualcuno mente chiude gli occhi, distoglie lo sguardo dall'interlocutore, magari guarda in alto o in basso o scarica la tensione toccandosi una parte del corpo o incrociando le braccia. È il linguaggio del corpo non verbale". Leggi anche: "Ecco perché non mi invita più", il siluro di Eva Henger sulla D'Urso Dietro la passione della D'Urso per la verità (il suo mantra è ospitare nei suoi personaggi "solo personaggi veri") c'è un dramma personale: "Ero una bambina e mi dissero che le condizioni di salute di mia mamma erano buone e che stava meglio. Ma non ce l'ha fatta ed è proprio questo trauma, mai superato, che non mi fa tollerare le bugie". Lei per prima, però, da ragazza è ricorsa a qualche menzogna: "Dicevo a mio padre di andare a scuola, invece mi cambiavo di nascosto e andavo a ballare con le amiche. Era l'unico modo per vivere, lui era estremamente possessivo. Anche per questo sono andata via di casa a 18 anni".

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