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Sandro Mayer, Urbano Cairo e il ricordo straziante: "Ci siamo visti un mese fa. L'ultima volta..."

Giulio Bucchi
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"Quel giorno è nata una casa editrice". Sandro Mayer e Urbano Cairo, un connubio che solo la morte del direttore di DiPiù, avvenuta improvvisa a 77 anni, ha spezzato. L'editore ricorda commosso il giornalista sul Corriere della Sera, con un rammarico: "Gli dicevo sempre che avrebbe lavorato con me più dei vent'anni che aveva passato al settimanale Gente. Purtroppo, non abbiamo fatto in tempo a celebrare i nostri primi 15 anni, il 13 dicembre". L'ultima volta che si sono sentiti è stata un mese fa: "Non ci vedevamo da un po': era talmente bravo e autonomo che faceva tutto da solo, ma voleva mostrarmi il nuovo DiPiù Fumetti, il cui primo numero è uscito pochi giorni fa". Leggi anche: "Non è come avete detto". Sandro Mayer, il mistero sulla morte e sull'età Il momento indimenticabile è datato 13 dicembre 2003: "Lo invitai a pranzo. Mi aveva spedito un suo libro dedicato ai cani, Cuori fedeli. Io stavo pensando di lanciare un settimanale familiare ed ebbi la folgorazione di chiamarlo con la scusa del libro. Avevo la Giorgio Mondadori, con mensili come Arte o Gardenia, alti, di nicchia, ma fare dei giornali che vendessero tanto era uno dei miei desideri". Mayer rispose caustico: "Se vuole fare un giornale con me, deve ambire a 300 mila copie". A Cairo brillano gli occhi: "Il primo numero ne vendette 500mila. Al decimo, eravamo a 800mila. In estate, superammo il milione". Dopo i primi mesi, ricorda ancora Cairo, "pensammo di fare un settimanale di televisione, guardandoci come una coppia felice che si dice: facciamo un fratellino subito. E il giorno in cui gli dissi: lo mettiamo a 20 centesimi. Sento ancora le sue urla di gioia e il suo abbraccio. Vendemmo subito un milione di copie".

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