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Marco Carta dalla D'Urso, la prima volta in tv dopo l'accusa di furto. Piange: "Non stavo bene", sconvolgente

Teresa Pica
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Dopo il furto e la vacanza a Mikonos Marco Carta ieri sera è stato ospite nel salotto di Live Non è la D'Urso per raccontare tutta la verità riguardo a quanto avvenuto davvero nei magazzini de La Rinascente. A Barbara D'Urso il cantante ha parlato del momento dell'arresto e della notte passata in carcere: "Suona l'allarme, arriva la vigilanza, ci fermano. Io faccio vedere la mia borsa e dentro c'erano cose comprate con tanto di scontrino. Poi ci portano in uno stanzino, aprono la borsa di lei e ci  sono 6 magliette. Poi è arrivata la Polizia, io ero incredulo, ci facevano domande, ci hanno perquisiti e io ero molto scosso. Poi ci hanno detto ‘dovete seguirci, ci potrebbe essere un arresto'. Dentro una macchina della Polizia ci hanno portato al fresco come si dice, dentro un carcere, dentro ad una cella, sì, dentro una cella, separati io dalla mia amica. Io facevo avanti e indietro, mi sentivo un animale in gabbia. Mi hanno detto che ero sotto arresto e che non potevo sentire nessuno se non un avvocato. Sono rimasto in cella fino alle 4:30 del mattino, poi una pattuglia mi ha accompagnato a casa. Si vedeva che ero scioccato e che non stavo bene, fissavo il vuoto. Anche se a casa, la mattina continuavo ad essere arrestato. Alle 8 del mattino la Polizia è tornata a prendermi, siamo andati al processo. Il magistrato ha visionato i documenti per ore e non ha trovato prove certe e c'erano cose che non tornavano nelle dichiarazioni messe a verbale. Adesso sono indagato, ma non rinviato a giudizio.” Leggi anche: Marco Carta, pochi giorni dopo l'arresto esce il nuovo album: "Bagagli leggeri", si scatena l'ironia Carta ha poi parlato del suo viaggio a Mikonos con il fidanzato chiarendo che non si è trattata di una fuga come descritto dai giornali nazionali: "Non sono scappato, non è stata una fuga come hanno scritto molti. In realtà era un addio al nubilato organizzato da tempo. La data era già fissata". L'intervista si è conclusa con la D'Urso che ha rimandato a settembre, dopo il processo, l'epilogo dei fatti riguardanti il furto. 

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