Cerca
Logo
Cerca
+

Unomattina Estate, il trionfo di Roberto Poletti: il sovranista che sbanca in Rai

Maria Pezzi
  • a
  • a
  • a

Forse è ancora presto per parlare di "polettismo" come fenomeno, ma di sicuro Roberto Poletti, il neo-conduttore di Unomattina Estate rappresenta un valore aggiunto per l' azienda, il classico Papa straniero che arriva e porta benefici a chi già c' era nel regno sacro del servizio pubblico. A testimoniare questa sua forza ci sono in primo luogo gli inoppugnabili numeri, quelli coi quali fatalmente bisogna fare i conti quando si deve valutare se un programma funziona o meno. Ebbene, nei suoi primi cinque giorni di conduzione al fianco di Valentina Bisti, Poletti ha portato a casa in media quasi un punto percentuale in più rispetto a Unomattina Estate dello scorso anno. Si tratta di una performance notevole non solo perché lui appunto è il nuovo arrivato, ma anche per la struttura stessa del format che quest' anno si è allungato di mezz' ora, terminando alle 10.30. E, di solito, a programmi che si prolungano nella mattinata corrispondono ascolti via via decrescenti. E invece l' Unomattina targata Poletti ottiene in media a puntata il 18,3% di share laddove il medesimo programma del 2018 si fermava nella prima settimana al 17,5%. Impietoso è poi il paragone con i diretti concorrenti, ossia con le reti ammiraglie degli altri due grandi gruppi, Canale 5 e La7. Effetti boomerang -  Da lunedì a giovedì scorso, nella fascia di sovrapposizione, se la prima con Planet restava inchiodata all' 11,53%, la seconda con Omnibus non superava il 4,08%. Anche messe insieme non riuscivano a raggiungere lo share di Unomattina. Dietro questa affermazione c' è in parte l' effetto boomerang delle polemiche che hanno anticipato il programma, alimentate da chi, come Michele Anzaldi del Pd, aveva tacciato Poletti di essere un uomo di Salvini, evidentemente di parte, e per di più un elemento di aggravio sui conti della Rai. Ma, come capita spesso in questi casi, più si vuole proibire qualcosa, più si tenta di mettere il bavaglio a un conduttore o di boicottare un programma, più li si rende seducenti. E infatti i telespettatori hanno preferito "trasgredire"... Ma, al di là di questo aspetto, c' è soprattutto il fattore P, ossia lo stile di conduzione del giornalista che, più che populista, sarebbe opportuno chiamare "polettista", col suo metodo inconfondibile capace di puntare non tanto alla pancia quanto al cuore dello spettatore, e di toccare le sue corde emotive. Basti guardare la cronaca in diretta, peraltro giornalisticamente impeccabile, della tragedia di Gorizia dove la scorsa settimana è crollata una palazzina. Nel raccontare gli eventi, Poletti, senza indulgere al pietismo o al contrario limitarsi al freddo racconto, ha saputo creare empatia con lo spettatore, dare vita a un genere che si potrebbe definire informational, una sintesi tra information ed emotional, in grado di riferire correttamente i fatti ma anche di immedesimarsi nel vissuto emotivo delle persone. Quello che in antropologia si definirebbe "osservazione partecipante" o "testimonianza attiva": Poletti guarda, racconta, sul confine sottile tra distacco professionale e coinvolgimento umano. Senza che ciò significhi mai tifo o faziosità: Poletti, più che un giornalista di parte, come lo dipingeva Anzaldi, pare un giornalista dalla parte del telespettatore. A ciò si aggiunge la natura stessa dei temi trattati dal duo Poletti-Bisti. A monte pare ci sia un' intenzione deliberata, e al momento vincente, di mescolare alto e basso, di farsi carico di tutta la mole dei fatti, di avere quell' approccio che il poeta latino Terenzio sintetizzava nell' espressione «humani nihil a me alienum puto», cioè nulla di ciò che è umano mi è estraneo. E così Unomattina Estate non è mera evasione, puro intrattenimento, e neppure solo dibattito impegnato. I conduttori sanno abbinare l' intervista al capo dei Servizi Segreti e il focus sulle questioni economiche ad argomenti più di larga fruizione, dal calcio con un' ampia pagina sulla vicenda Totti a temi pop come le truffe agli anziani e i furbetti del cartellino. In questi casi pare che lo spirito della piazza, del microfono aperto e del polso tastato in diretta al cittadino, maturato in anni di esperienza prima a Radio Padania e poi nelle trasmissioni di Del Debbio, si impadronisca di Poletti e faccia la sua fortuna. Sta qui un ulteriore elemento di successo del programma, ossia la capacità del conduttore di portarsi dietro, in qualsiasi trasmissione vada, uno zoccolo duro di telespettatori, un nucleo di aficionados, di polettiani se vogliamo chiamarli così, che ne seguono le performance. Mentre altri conduttori si trascinano appresso un codazzo di autori e collaboratori, con relative spese, Poletti si muove seguito soltanto da spettatori: un affare per l' azienda che lo ospita. Fattore di guadagno - E ciò demolisce la seconda delle critiche preventive che gli aveva rivolto il dem Anzaldi: con questi numeri Poletti, lungi dall' essere un costo ulteriore per la Rai, diventa un fattore di guadagno. Più ascolti, più pubblicità, più soldi per il servizio pubblico Insieme a tutti questi elementi relativi al conduttore, vanno riconosciuti i meriti indiscutibili della squadra che lo affianca e dell' azienda che lo accoglie. Voluto fortemente dal direttore di rete Teresa De Santis, Poletti è stato - anche nei giorni degli attacchi più feroci da parte della stampa - protetto dalla Rai, accolto con tutto il calore e gli onori dovuti a un ospite desiderato. Nei suoi confronti il servizio pubblico ha saputo compattarsi, mostrandosi non come Casa o Casta chiusa, ma come spazio aperto, pronto a valorizzare talenti provenienti da altre reti e realtà e a farne volti da tv generalista. Poletti era una risorsa - hanno capito in Rai - e andava tutelato, messo a suo agio e nelle condizioni migliori per esprimersi. E così è stato, grazie alla validissima collaborazione della Bisti, che gli ha fatto da chioccia, degli autori e di tutte le maestranze. Condizioni ideali non solo per fare ascolti, ma anche per essere riconfermati. E infatti pare fondata l' ipotesi che Poletti possa essere il volto di Unomattina anche durante la stagione invernale. Altroché conduttore "balneare". Scrivi Poletti e leggi anchorman buono per 365 Unomattina all' anno. di Gianluca Veneziani

Dai blog