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Sanremo 2020, Achille Lauro si confessa: "Con Morgan non è stato facile". E sulla sua sessualità...

Cristina Agostini
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Achille Lauro è stato il vero protagonista del Festival di Sanremo. Sul palco si è spogliato, è stato la regina Elisabetta I, la marchesa Casati Stampa. E' stato Davide Bowie, "Ziggy Stardust, la figura che ho interpretato, era uno dei suoi alter ego. Esprime il rifiuto degli stereotipi sessuali", spiega in una intervista al Corriere della Sera. Si è baciato con Boss Doms. Ma è etero, gay o fluido Achille Lauro? Lui non risponde: "Questo lo lascio al caso". Di Sanremo ha due "momenti fighi", quando i Pinguini tattici nucleari hanno chiuso la loro cover con Rolls Royce, la sua canzone dell'anno scorso, e Morgan "che improvvisa il testo: La tua brutta figura di ieri sera..." dedicata a Bugo. L'anno scorso Anchille Lauro aveva duettato sul palco dell'Ariston con Morgan: "Non è stato facile: non avevamo provato, ci siamo scambiati gli interventi, ognuno ha cantato un pezzo dell'altro, la canzone si è composta come una jam-session... Morgan è un grande artista, ha grande cultura musicale". Leggi anche: Ritorna in studio Morgan: attenzione, accadrà di tutto. Soffiata sul "Live" della D'Urso Achille Lauro parla poi della sua famiglia: "Non mi è mai mancato nulla. Mio padre si chiama Nicola De Marinis, è stato professore universitario e avvocato, ha scritto quattro libri, per meriti insigni è diventato consigliere della Corte di Cassazione. Nonno Federico era prefetto di Perugia, l'altro nonno ha combattuto nella seconda guerra mondiale: si chiamava Archimede Lauro Zambon. Sono nato a Verona perché lì abitava la famiglia di mia mamma, Cristina, originaria di Rovigo, ma sono cresciuto a Roma". Sottolinea che la madre "ha dedicato la vita agli altri. Casa nostra era sempre piena di ragazzi presi in affido". Poi c'è stata la separazione, la comune in cui è andato a vivere. Tempi duri (ma ora ha ricomprato i "gioielli di nonna Flavia", "riscattati dal monte dei pegni"). E attenzione: "Sono cresciuto in un ambiente difficile, in mezzo a persone problematiche. Ma Sanremo è il frutto di quindici anni di impegno. Se avessi buttato il tempo in queste sciocchezze non sarei qui. Canto per dire ai ragazzi di non sprecare il loro tempo: prima capisci quello che vuoi fare, prima arrivi al successo. E il successo non è la fama; è la riuscita del proprio percorso". 

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