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Ddl Zan, Chiara Ferragni contro il voto in aula dei politici: "Alcuni parlavano di ciccioni, altri ululavano"

Francesco Fredella
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Non ha dubbi Chiara Ferragni: l'odio deve essere combattuto. Sempre. E sui social, dove è fortissima, adesso arriva un altra vera e propria battaglia epocale. "Diciamo sempre che l’odio non va combattuto solo con la repressione ma deve essere combattuto anche con l’educazione, quindi perché non educare i nostri figli a non odiare gli altri? Perché dei principi di semplice buonsenso come questo devono dividere il paese e la politica?”, tuona.

 



“Non impone niente”: quello della Ferragni è un vero e proprio monito. Indiscusso. Le sue parole sono diventate virali dopo l'intervento in Senato (dove è approdato il DDL Zan, il disegno di legge che estende la legge Mancino anche alle categorie discriminate per il loro orientamento sessuale e/o identità di genere). Si è aperto, in questi ultimi mesi, un vero e proprio caso che ha spaccato l'opinione pubblica. “Pensarla in modo diverso è sacrosanto, ma questo non significa dover mentire, esasperare, deridere, fischiare. Il DDL Zan non c’entra nulla con la maggior parte delle cose dette oggi in Senato. Non impone niente a nessuno”. continua la Ferragni. E ancora: "Ho sentito senatori parlare di ciccioni, altri ululare e fischiare come fossero in uno stadio” dimenticando quindi di essere nel Senato della Repubblica.

 

 

“Perché non possiamo essere migliori di ciò che abbiamo sentito e visto oggi”. Un concetto chiarissimo, che non ha bisogno di doppie interpretazioni. Ma proprio ieri suo marito, Fedez, è finito nel mirino dell'ennesima denuncia del Codacons che - a quanto pare - non molla la presa e continua ad attaccarlo in maniera netta. Fedez, sempre sui social, ha sbottato in modo eclatante con un video che in poche ore ha fatto il giro della Rete. 

 

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