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Chi l'ha visto?, un caso in Rai: Federica Sciarelli, ormai da 33 anni...

Daniele Priori
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Da trentatré anni è una certezza per Mamma Rai e per quel milione abbondante di fedelissimi che non si scollano dal divano. Chi l'ha visto? Ancora una volta in tanti. Usato sicuro e garantito, da performance standard che vedono il rotocalco investigativo di RaiTre, dedicato alle persone scomparse e al buon approfondimento giornalistico sui grandi gialli della storia italiana, attestarsi stabilmente tra il 10 e il 13% di share. Un dato costante e duraturo nel tempo: non c'è big match sportivo, Sanremo o grande evento che tenga. Chi l'ha visto? regge. Come la conduttrice (dal 2009 anche coautrice) Federica Sciarelli che, dopo i primi 17 anni in Rai, dove fu assunta al Tg3, non ancora trentenne, nel 1987, alla fine dell'estate del 2004 annunciò l'inizio per lei di una nuova stagione alla guida della trasmissione che già allora era un appuntamento fisso per il terzo canale.

 

FISSO E IMPERDIBILE - Fisso e imperdibile. Che continua a confermarsi tale di settimana in settimana, anche in questa annata televisiva che ci trova al cospetto di un finale d'autunno davvero inedito: con alle porte i mondiali di calcio fuori stagione e ancora una volta senza l'azzurro dell'Italia (riaffacciatosi però sugli schermi nell'amichevole con l'Albania andata in scena proprio mercoledì sera). Una serata doc per la Rai che, assieme alla partita della Nazionale, ha visto salire sul podio dell'audience tv nuovamente Chi l'ha visto?, secondo programma più seguito con 2.169.000 (13.28%) ampiamente di fronte al film premio Oscar con Lady Gaga e Bradley Cooper A star is born, trasmesso da Canale 5 e fermatosi a 1.830.000 telespettatori (12.29% di share). Stress test importante, dunque, quello di mercoledì per la Sciarelli e il suo staff, superato con sciolta eleganza e addirittura l'ausilio di una buona notizia.

 


BUONA NOTIZIA - La fortuna, infatti, ha voluto che l'ultima diretta di Chi l'ha visto? sia stata positivamente segnata dalla ricomparsa, nel corso della trasmissione, di due amiche appena adolescenti, Sara e Karol, compagne di scuola che avevano deciso di evadere dalla quotidianità della loro vita a Pomezia, centro industriale a sud di Roma, spegnendo i cellulari e mettendosi in viaggio senza avvertire nessuno. Una telespettatrice sullo stesso autobus, diretto a Torino, le ha riconosciute e messe in contatto con la mamma, tra lacrime di gioia e emozione, proprio grazie al "servizio pubblico" fornito dalla trasmissione di RaiTre. Decisivi anche i social, nell'ultimo decennio di Chi l'ha visto? Se, infatti, nella prima era della trasmissione le foto comparivano e sparivano in pochi secondi dagli schermi televisivi o al massimo venivano replicate in stampe e fotocopie appese nelle stazioni dei treni e della metro, ora con la possibilità di condividere e socializzare i contenuti, anche il lavoro degli investigatori di Chi l'ha visto? risulta mutato e in un certo senso agevolato proprio dalla maggiore e più capillare diffusione.

 

FOTO ELABORATE - Ancora durante la serata di mercoledì, nello spazio approfondimento, si è tornati a parlare di un caso che ha scosso Palermo all'inizio degli anni 90: la scomparsa della piccola Santina Renda che allora aveva soli sei anni. In casi simili la redazione applica la tecnica dell'age progression, diffondendo, con l'obiettivo di renderla virale, l'immagine di come la persona scomparsa, ormai 39enne, potrebbe essere adesso. Due epoche profondamente diverse, insomma, quella in cui Chi l'ha visto? andò in onda con le prime edizioni, a inizio anni '90, e oggi. Ad accomunarle i volti e l'empatia delle donne divenute icone delle due vite e dell'unico successo della trasmissione: l'indimenticabile Donatella Raffai, prima amatissima conduttrice, deceduta a febbraio di quest'anno e proprio Federica Sciarelli, autrice della svolta nel segno di un nome e di un format incastonato nel palinsesto Rai. Come la sigla Missing, scritta apposta per la trasmissione da Bruno Carioti e Lamberto Macchi. Tema perfetto in una trama melodiosa e angosciante al tempo stesso, esattamente come il dubbio che resta in molti casi irrisolto sul perché qualcuno, all'improvviso, decide di eclissarsi.

 

 

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