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Gianluca Vialli, furia-Fedez: "Fate schifo", ecco chi asfalta

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Nelle ore del lutto per la morte di Gianluca Vialli, scomparso a soli 58 anni dopo una battaglia contro il tumore al pancreas che gli era stato diagnosticato nel 2017, tiene banco una polemica (molto antipatica) tra Fedez e la giornalista Serena Doe Mazzini. Feroce, e ampiamente evitabile. 

 

 



Il rapper milanese e marito di Chiara Ferragni, negli scorsi mesi, ha affrontato la stessa diagnosi di Vialli, sia pure in una forma di cancro diversa. Alla notizia della ricaduta di dicembre, Fedez aveva già rivelato i dettagli della commovente telefonata con cui Vialli aveva cercato di infondergli coraggio e speranza. Oggi, è stato tra i primi sui social a esprimere tutto il suo dolore per la morte dell'ex calciatore di Cremonese, Sampdoria, Juventus, Chelsea e Nazionale italiana, attraverso una Story su Instagram. 

 

 

 

 

 

"Faccio questo video per ricordarlo perché, pur non avendolo mai conosciuto di persona è stata una persona straordinaria che mi ha dato una mano incredibile: abbiamo subito tutti i due lo stesso intervento per due patologie diverse. Avremmo dovuto vederci, ci eravamo promessi di fare la foto con la nostra cicatrice. Condoglianze alla famiglia e un saluto grande a Gianluca: sono veramente costernato dal non essere riuscito a conoscerti più a fondo. Pur avendo avuto una conoscenza epistolare e telefonica mi hai dato tanto ed è giusto che le persone lo sappiano".

 

 

 

 

Nel giro di pochi minuti, la Mazzini lo contesta, sempre su Instagram, linkando al contempo il suo Podcast: "Lunedì ritorna Il sottosopra ma visto che oggi c'è chi dichiara di essere rammaricato dal non avere la foto con il morto del giorno, qui una puntata con un pensiero che condivido sul tema". "Questa – le risponde a stretto giro di posta Fedez - è la stessa giornalista che tempo fa aveva sostenuto che io fossi guarito in tre giorni dal tumore al pancreas. Ma dico, davanti a un pensiero di un lutto e di una persona che mi ha aiutato, almeno innanzi a questo non si potrebbe tacere? No, non è possibile? Vabbeh".

 

 

 

 

E ancora: "Di fronte a questi guru dei social che ti vogliono insegnare come stare al mondo, non si può nemmeno più ricordare una persona che è morta oggi e ti ha dato una mano quando ti hanno trovato un tumore raro al pancreas. Allora non si può più fare un c***o. E se per trainare, con l’onda della mediaticità, un podcast dite che io ho detto che dovevo fare un selfie col morto vuol dire che siete in cattiva fede voi e che fate schifo più di me".

 

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