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Amadeus? Fiorello ha rischiato di scottarsi: un retroscena inquietante

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Daniele Priori
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Amadeus balla da solo. Da sinistra lo tirano per la giacchetta. Ci provano a buttarlo nella mischia ma non ci riescono. Un po’ come quando, lo scorso febbraio, è riuscito, agendo con silente e efficace riservatezza, a portare per la prima volta il presidente della Repubblica all’Ariston. Il profilo istituzionale è quello. E qualcuno sul fronte dei talent, nuovi peones della sinistra alla spasmodica ricerca della palma del martirio, ci rimane male. Peggio per loro. Amadeus lavora in silenzio perché ai vittimismi (senza carnefici) continua evidentemente a preferire i fiori di Sanremo. Che si scherzi pure con i santi, dunque, ma per favore, lasciate in pace Amadeus. 

La materia si è fatta talmente incandescente che stavolta ha rischiato di scottarsi persino Fiorello, l’amico di sempre. Tanto che la bombetta sui tentennamenti di Amadeus, sparata dall’anchorman siciliano venerdì mattina nella sua Viva Rai2!, sabato pomeriggio durante TvTalk, dalla viva voce di Fiore, è diventata definitivamente solo una sua boutade comica. Che però il botto l’ha fatto forte lo stesso. Con le edizioni on line dei giornali (ovviamente anche dei giornaloni) e i blog televisivi che hanno continuato a speculare alla grande fino a ieri pomeriggio. 

 

Fino a parlare di una presunta irritazione del direttore artistico di Sanremo per (fantomatiche) ingerenze dei nuovi vertici Rai sui casting per le nuove proposte. Notizie prive di fondamento, era costretta a chiarire ulteriormente, in questo caso la portavoce di Amadeus. I casting per i giovani pare non siano ancora neppure partiti. La guerriglia in Rai, però, come più volte ripetuto, stavolta non ammette mezze misure, arrivando a coinvolgere clamorosamente anche i cosiddetti talent, ovvero le star televisi ve. Amici o nemici, dentro o fuori.

 Fino quasi a lasciar scoperta qualche carta di troppo. Comincia, infatti, ad essere evidente, se non addirittura palese agli occhi di molti, che a governare tutta la manfrina, oltre alla politica d’opposizione debba esserci qualche altra “lega santa”. Manager di artisti? Major internazionali? Potenti uniti nell’obiettivo di depotenziare la Rai meloniana, puntando fino al cuore dell’azienda pubblica: il Festival di Sanremo, appunto, su cui la Rai, di qualsiasi colore sia stata la governance, ha sempre lavorato sodo, puntato molto e con risultati che, specie negli ultimi dieci anni, non sono mai stati al di sotto delle aspettative. Con Sanremo che da ultimo, proprio grazie ad Amadeus, è diventato attraente per tutti: dai giovanissimi a... Mattarella. Chi è contrario parli ora, dunque, o taccia per sempre.

 

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