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Rai, la furia di Barbareschi: "Per farsi pubblicità a spese mie..."

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Luca Barbareschi replica ai consiglieri della Rai che hanno chiesto lo stop del suo programma. Nei giorni scorsi Francesca Bria del Pd e Riccardo Laganà per i dipendenti hanno fatto richiesta alla presidente Marinella Soldi di bloccare la seconda edizione di In Barba a tutto, prevista su Rai 3. Al centro alcune parole pronunciate dall'attore sul movimento MeToo e le denunce di alcune donne dello spettacolo. "Sono seccato da queste polemiche sterili sul mio nome - si sfoga il diretto interessato -, forse qualcuno vuole farsi pubblicità a mie spese, come succede da quando ho aperto bocca per la prima volta. Magari adesso questi due consiglieri Rai saranno conosciuti un po’ di più, grazie a me".

 

 

E infatti Barbareschi si chiede: "Ma chi sono questi? Quando la signora Bria era alle elementari io già facevo di tutto. Mi chiedo se fossero gli stessi di due anni fa, quando il mio show andava in onda con grande successo, dalle 23.15 fino a mezzanotte, dopo Report e prima di Mannoni. Facevo oltre 900 mila spettatori. Lo scandalo è che non lo abbiano riproposto subito, nella stagione successiva". Eppure a non andare giù sono state le sue dichiarazioni dell'ex deputato sulle attrici che "denunciano molestie cercano pubblicità". Parole considerate dai due consiglieri incompatibili per il servizio pubblico.

 

 

Non per il regista che ricorda: "Ho sei figli, quattro femmine, ho sempre difeso le donne da ogni violenza, che è una cosa orribile. Tutte. Non solo le attrici, una minoranza, ma le cassiere dei grandi magazzini, le impiegate, quelle che non conosce nessuno. Lavoro con trenta collaboratori e 20 sono donne. Sono pronto a querelare chiunque dica falsità sul mio conto. Ma se a qualcuno sto antipatico è un problema suo". Ora però c’è il rischio che le cancellino la trasmissione. "La cosa divertente è che al momento non ho nessun contratto con la Rai. Siamo dunque alla giustizia preventiva? Se qualcuno dell’azienda mi chiama, ne parliamo. Non sono mica come certi che se ne vanno per scelta loro e fanno pure le vittime". Il riferimento è chiaramente a Fabio Fazio, come lui stesso ammette al Corriere della Sera: "Certo. Ho avuto spesso a che fare con le multinazionali americane, per chiudere un contratto ci vogliono mesi, è chiaro che la trattativa con Discovery era già in piedi da tempo. Se un funzionario della Rai mi convocherà per il programma, ne discuterò. Se invece, per ragioni imperscrutabili, non lo farà, pace. Se mi vorrà Mediaset, o La7 o Discovery, andrò lì". 

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