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Luciana Littizzetto a Mediaset? Toh che caso: ecco cosa "scorda" Repubblica

Daniele Priori
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Littizzetto raddoppia. Discovery con Fazio e, udite udite, ora anche Mediaset alla corte della De Filippi, versione Tu si que vales. Dove Luciana sarà una delle giudici assieme a Rudy Zerbi, Gerry Scotti e proprio la padrona di casa, la sua amica Maria che, evidentemente, nella verve dell’artista piemontese, in passato già in giuria nella trasmissione gemella di Sky, Italia’s got talent, ha ravvisato i geni giusti per fare ancora una volta notizia. E come darle torto. Alla faccia dell’epurata la comica balenga tra un Walter e una Iolanda ci mette in mezzo un bel cassetto pieno di danari. Una notizia che, a prescindere da simpatie o antipatie ideologiche, è indubbiamente di quelle capaci di far sobbalzare chiunque.

 

 

 

 

INVERSIONE DI MARCIA

I soldi degli eredi del Bunga Bunga, ovvero quel Berlu così tanto sbertucciato dalla satira (non) epurata dalla nuova Rai filo Meloni, evidentemente, a Lucianina non fanno affatto schifo. Anzi, come recita l’antico detto latino: pecunia non olet. I soldi non puzzano, da qualsiasi parte essi provengano. Professionalità si dirà. E ci può stare. Un po’ meno se l’autrice del doppio salto mortale carpiato è proprio la piccola ma pugnace e pungente comica torinese che negli anni al Cav, dal bancone di Che tempo che fa, sul quale spesso è finita a cavalcioni, non ne ha risparmiata davvero nemmeno mezza. Ora, che il compianto Silvio fosse un uomo di spirito è risaputo. Ma che Lucianina, affranta autrice della lettera alla Rai nell’ultima puntata...faziosa, all’interno della quale piagnucolava, cercando l’applauso commosso e sospirando sulla futura «prova del Nove», all’improvviso, nel primo giorno davvero caldo dell’anno, ci regalasse un colpo a tal punto hot, come una cinquina in faccia agli spettatori di Canale 5, questo, ci si consenta, davvero se lo aspettavano in pochi.

 

 

 

Hot. Avete letto bene. Perché è un testacoda. Di quelli che quasi, iermattina, hanno lasciato senza parole persino il solitamente informatissimo e loquace Dagospia che la notizia l’ha battuta inizialmente come un semplice flash. Salvo poi, ovviamente, arrivare alle stesse conclusioni di Libero. D’altra parte non era forse proprio L’odore dei soldi, a pensarci bene, il titolo di uno dei primi best seller di Marco Travaglio, giornalista portavoce della sinistra giustizialista, sabaudo quanto Lucianina? Concittadino ma clamorosamente smentito proprio dalla Littizzetto che arriva a Mediaset sicuramente attraverso i buonissimi uffici di Maria De Filippi, porto franco grazie al quale tutto può succedere. E nulla c’è da eccepire in termini artistici. Al massimo, mettendoci a fare un po’ di bodyshaming ma davvero senza alcuna voglia di ferire nessuno, si potrebbe argomentare in termini estetici. L’altra faccia della svolta hot di Lucianina, infatti, è proprio, nel gioco delle figurine. Da Tu si que vales, tra i giurati, mancherà infatti quel lungagnone testardo di Teo Mammuccari. Per questioni di principio. Ma l’altra faccina che mancherà nel cast dello show sarà il volto femminile di Belen Rodriguez. Togli una moretta e metti una biondina insomma. Sperando che l’Auditel si alzi allo stesso modo.

 

 

 

 

LA POLEMICA

Ma tanto alla corte di Maria tutto è possibile, lo ripetiamo. E succederà anche questo. Ovvero che Mediaset dell’odiato Berlusconi diventi l’approdo persino di chi, come la Littizzetto, sempre nella famosa letterina, pontificava speranzosa di ritornare presto in Rai «in un'Italia diversa in cui la libertà sia preservata e dove il dissenso sia sempre leale. Un’Italia dove chi fa il ministro non abbia paura di chi fa il saltimbanco». In cui «il servizio pubblico è di tutti, di chi la pensa come chi governa, di chi la pensa all’opposto. Di chi va, di chi resta». Lei è andata. Proprio alla corte di chi quella maggioranza dispotica di centrodestra che avrebbe paura della libertà e della satira, se l’è inventata giusto trent’anni fa. Mentre ancor prima, quattro decenni fa, aveva dato vita alla forza di un sogno: la televisione commerciale. La scelta libera di tanti italiani, telespettatori e persino artisti, proprio come la Littizzetto. Molti dei quali, scoprirà con sorpresa la novella dipendente della famiglia Berlusconi, la pensano proprio all’opposto della famiglia Berlusconi e del compianto ex premier. Eppure sulle sue televisioni hanno fatto fortuna. Lo scoprirà o forse lo sa già. A meno che, oltre che in altezza, la nostra, non manchi anche di memoria. A differenza di quanto riportato dalle pagine web di Repubblica, infatti, l’arrivo della Littizzetto a Cologno Monzese non è affatto un inedito. E nemmeno un esordio. Semmai un ritorno dopo tanti tanti anni. Dopo che, proprio dal Berlu, Lucianina aveva mosso i primi passi. Con la Gialappa’s e poi a Zelig. Storia di trent’anni fa. Evidentemente la preghiera di tornare è stata esaudita a tempi di record. Cose che capitano dalle parti di chi, come quel Berlu o quella Mary, ai miracoli (televisivi e non solo) sono avvezzi da sempre. Capito, Luciana? 

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