Cerca
Logo
Cerca
+

Rai e Sky, il trionfo degli anziani in tv: così l'arcobaleno entra in ospizio

Daniele Priori
  • a
  • a
  • a

Vecchi sì, ma diversi da chi? Forse da nessuno. Solo un po’ anziane e anziani. Ma premiati con l’Oscar dell’Inclusione o meglio, per essere più precisi, trionfatori nell’ottava edizione del Diversity Media Award, il premio a chi, sui giornali, in tv, sul web e sui social ha prodotto contenuti (ormai si dice così) il più possibile inclusivi per per genere e identità di genere, orientamento sessuale ed affettivo, etnia, età, disabilità, aspetto fisico. La premiazione, messa sotto forma di show televisivo, sarà trasmessa in seconda serata sabato 1 Luglio su RaiUno.

In questo festival dell’integrazione ideato da Francesca Vecchioni, attivista lgbt, figlia del grande Roberto, che, almeno a parole sembrerebbe fare molto Pride, in realtà si è trasformato in una serata al centro anziani o giù di lì. A essere celebrate come migliori trasmissioni dell’anno, infatti, sono state proprio quelle che, sulla Rai e su Sky, hanno dato spazio, riportato in auge o acceso ancora una volta riflettori (in qualche caso davvero mai spenti) su protagonisti più in là con gli anni. Uomini ma soprattutto donne. Considerando che l’ex aequo per il riconoscimento come miglior programma l’hanno ricevuto Quelle brave ragazze, docureality di viaggio attraverso il quale le telecamere di Sky ci hanno portato in giro per il mondo.

 

 

SPUMEGGIANTE - Con Mara Maionchi, anima e ideatrice dello show, Sandra Milo e Orietta Berti presente nella prima stagione e una spumeggiante Marisa Laurito arrivata nella seconda. E poi gli eccellenti cantanti che si sono distinti per talento, umanità e storie di vita vera, protagonisti delle prime serate invernali di RaiUno nelle tre edizioni, tutte di successo, di The Voice Senior, talent per over 60, condotto da Antonella Clerici.

Quelle brave ragazze, in particolare, è stato considerato «una poderosa rottura delle barriere dell’età». Con la dimensione on the road, l’avventura e l’inserimento nella struttura del programma di elementi che solitamente vengono associati alle generazioni più giovani, come il selfie di ricordo che hanno contribuito, secondo i giurati, «a costruire la forza del prodotto», restituendo «un programma che esula dai soliti contenitori puramente sociali e/o pedagogici dove spesso sono confinate alcune tematiche, portando sullo schermo la DE&I anche indirettamente, inserendola in dinamiche di gaming e show». Traduzione. Le quattro dive, secondo la giuria di esperti in materia di DE&I (che significa Diversity, Equity & Inclusion, ovvero diversità, uguaglianza e inclusione) si sarebbero distinte nei ruoli di “diversamente giovani”.

Ruolo tutto sommato rifiutato pochi mesi fa proprio da Mara Maionchi, ideatrice oltre che protagonista dello show, che in più occasioni, anche rispondendo alle domande di Libero ha sdoganato la parola vecchio.

 

 

STILE UNICO - «Perché il vecchio ha ancora qualcosa da dire, mentre l’anziano è già andato», disse col suo stile tranchant e semplicemente unico. Niente diversamente giovani dunque. Ma vecchie che stanno, grazie al cielo, ancora in ottima forma e si divertono a gironzolare per il mondo. Proprio come capita ad ogni età. Quindi Diversity anche no. Ma premi oscar di inclusione, questo, certamente sì. Di The Voice Senior, invece, la giuria ha premiato la narrazione positiva riuscita a sfidare ogni stereotipo che si può avere nei confronti delle persone over 60. Per molti e molte di loro, in effetti, senza travestirsi affatto, per dirla con Pirandello, da vecchie coi capelli ritinti, goffamente imbellettate e parate d’abiti giovanili, The Voice Senior è diventata l’occasione di trovare un nuovo palco.

Un terzo insperato tempo nel quale rinnovare antiche passioni che sembravano perdute per sempre. Un’emozione di più, insomma, per rimanere tra le citazioni e scoprire chi, in questa sorta di benemerito Old Pride, è stata eletta personaggio dell’anno. Ma chi se non Ornella Vanoni? Premiata per essersi esposta «sul tema della salute mentale, ancora troppo stigmatizzato e poco affrontato da media e istituzioni». E anche, perché no, per aver sdoganato la cannetta terapeutica prima di dormire, al posto della camomilla. Ma questo, evidentemente, era troppo hard per il festival dei centri anziani, travestito da oscar di una diversità di cui per fortuna, tra i nostri nonni, non c’è affatto traccia. 

Dai blog