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Marianna Aprile, Donzelli la zittisce: "Un sacco di bugie, non provateci"

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"Questa è una fesseria completa". Giovanni Donzelli, deputato ed esponente di spicco di Fratelli d'Italia, ospite di Marianna Aprile e Luca Telese a In Onda, domenica sera su La7, risponde sulla ormai famosa "cauzione da 5mila euro" che i migranti dovrebbero pagare allo Stato per non finire nei centri di accoglienza subito dopo essere sbarcati in Italia.

Una norma che ha scatenato i quotidiani, soprattutto Stampa, Repubblica e Domani, che nei giorni scorsi hanno più volte paragonato il governo italiano agli scafisti e parlato, papale papale, di "pizzo di Stato". Peraltro, in studio con Donzelli c'è anche Annalusa Cuzzocrea, vicedirettore della Stampa, che sul tema ha scritto un editoriale avvelenatissimo.

 

 

 

"Sono state raccontate un sacco di bugie", mette subito in chiaro Donzelli, con la Aprile che lo interrompe: "Anche dal Tribunale di Catania, dunque". "Andiamo con calma e non provateci - replica ancora con un mezzo sorriso il meloniano -. Il legislatore ha stabito che i migranti che vengono da Nazioni considerati sicure e ha già dimostrato di essere socialmente pericoloso e con reati alle spalle debbano essere trattati in maniera diversa da chi proviene da Nazioni insicure e non ha dimostrato episodi di criminalità. Fanno due percorsi diversi".



"Non provateci". Donzelli contro la Aprile, guarda il video di L'aria che tira

 

"Chi sta fuori dai CPR pagando 5mila euro?", chiede la Aprile: "Chi ha avuto problemi con la criminalità viene controllato in centri di trattenimento. Per noi finisce lì. La direttiva europea 33 del 2013 agli articoli 8 e 9 stabilisce che debbano venire trovate delle alternative. Per venire incontro a questa normativa abbiamo inserito l'ipotesi per dei casi particolari. Si è fatta tutta una storia su questa cosa quando il vero punto è distinguere tra chi scappa veramente da una guerra e gli altri".

 

 

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