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Circeo, la fiction scatena l'ira di Letizia Lopez, sorella della vittima: cosa è successo

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Una drammatica pagina di cronaca nera che ha segnato l’Italia, quella nota come "massacro del Circeo" in cui, nel 1975 in una villa del Circeo, a pochi chilometri da Roma, due adolescenti vengono sequestrate, picchiate e violentate per ore da un gruppo di ragazzi della Roma bene conosciuti da poco, è raccontata in una serie - Circeo - in tre puntate (il 14, 21 e 28 novembre) in prima serata su Rai 1. 

Si narra la vicenda con gli occhi di Donatella Colasanti (interpretata dalla giovane Ambrosia Caldarelli). Ma la fiction ha scatenato l'ira della sorella di Rosaria Lopez (interpretata da Adalgisa Manfrida), che è morta dopo le violenze, che ha espresso forti critiche nei confronti della rappresentazione televisiva: "Non so a cosa servirà questo film, ormai lo hanno fatto", ha detto Letizia Lopez, secondo quanto riporta il sito Leggo.it. "Stanno raccontando la nostra vita e non siamo stati chiamati a dire come erano andate le cose. Non si può farlo solo con gli atti del Tribunale". 

 

 

E ancora, dice Letizia Lopez: "C'era della fantasia, era giusto così, non avendoci incontrati. Non contiamo nulla, non siamo stati informati se non a cose fatte. Perché va in onda adesso? Solo perché c'è la Giornata contro la violenza sulle donne?". 

Mentre Gugliemo Poggi, il protagonista maschile della serie, vorrebbe che Circeo venisse visto soprattutto dai giovani: "Leggevo su Twitter i commenti di tanta gente che non ce la fa ad affrontare il racconto di quel massacro. Molti telespettatori non sono pronti e c'è ancora da lavorare perché tutti avvertano questa storia come indispensabile e necessaria. Per noi lo è ovviamente ma io credo che lo sia anche per lo spettatore. Bisogna guardare in faccia questo orrore perché non accada mai più". La storia del massacro del Circeo, conclude, "non è importante solo perché affronta il tema attualissimo del femminicidio ma perché segnò uno spartiacque fondamentale in Italia, portando all’introduzione dello stupro tra i reati contro la persona e non più contro la morale. Grazie alla forza di Donatella Colasanti e di Tina Lagostena Bassi si è arrivati a un cambiamento storico per il nostro Paese. Sarebbe molto importante che questa serie venisse vista dai giovani, soprattutto da giovani uomini".

 

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