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Chiara Ferragni e la madre Marina Di Guardo: dopo lo scandalo... un indizio pesantissimo

Andrea Tempestini
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La fine dei mondi è arrivata il 14 dicembre. Poi il silenzio, rotto solo dal video lacrimoso di una Chiara Ferragni fintamente acrilica, le scuse e la donazione. Quindi la valanga di pandori e uova continuava a ingrossarsi. E si parla di fine dei mondi, plurale, perché qui si parla di mamma, Marina Di Guardo: proprio come per Chiara, l’ultimo post è del 14 dicembre.

Ora, prendiamola un po’ larga. Provate a riflettere su cosa provate davanti a queste foto: la porcellana bianca di un piatto che offre uno spaghetto fa-vo-lo-so; il barattolino di crema incastonato tra quattro dita che non impallano neppure una lettera del marchio; la spazzola con impugnatura fucsia; la terrazza al mare e il sole che tramonta; il calice giallo paglierino tutto bollicina; le scollature, i collant neri e i tacchi alti; uno spuntino in motoscafo e l’acqua blu. Ovviamente il sorriso, sempre e comunque. Vacuo e leggero, comunque un gran bel sorriso. Felicità. Ecco, provate a riflettere su cosa provate davanti a queste immagini (spiazzamento, invidia, ispirazione) e sappiate che non sono le foto di Chiara, ma quelle di Marina. Paiono una cosa sola: tale madre, tale figlia. Fatevi un giro sul profilo Instagram della signora Di Guardo e scoprirete un’esistenza parallela a quella di Chiara.

È un fluire intrecciato, i figli che diventano nipoti, Fedez è il genero oppure il marito? Tutte bionde, ché ci sono anche le sorelle Valentina e Francesca, tutte dannatamente social: sorridono e si confondono l’una nell’altra. Certo i “seguaci” dell’irraggiungibile Chiara (quasi 30 milioni) fanno impallidire mamma Marina, che ne conta circa 700mila, una goccia nell’oceano. Ma per il resto le differenze non sono molte. O meglio, una differenza c'è: i libri. Esistono anche in questo universo ed è una notizia. Ma esistono solo quelli della Di Guardo e solo tra le scintillanti diapositive da lei pubblicate. Professione scrittrice. Non solo influencer o “figlia dell'influencer”. L’ultima fatica, pubblicata da Mondadori, si intitola (profeticamente) Quello che ti nascondevo, «esce in tutte le librerie e negli store online il mio nuovo thriller», annunciava ad ottobre coprendo il sorriso - perché la sotto c’è “quel” sorriso con la copertina del volume. La signora Di Guardo - elegante, fascinosa, nata a Novara nel 1961 - è autrice di romanzi, l’esordio risale al 2012 con L'inganno della seduzione, un titolo che letto con le lenti di oggi appare ancor più profetico. Poi altri 6 libri in 9 anni.

 

 

Prima della scrittura, fu vicedirettrice dello showroom Blumarine: ah, la moda. La abbiamo vista su Canale 5, nel 2019 a Mattino 5, parentesi televisiva a cui non ha dato seguito.

Vedi madre & figlia e ti chiedi se è nato prima l’uovo o la gallina: chi ha inventato chi? Scorrendo le loro biografie, almeno stando alla fredda evidenza delle date, è chiaro che il deus ex machina sia Chiara: quando inizia l’irresistibile ascesa social di quest’ultima, Marina diventa scrittrice. «La scrittura è sempre stata il mio sogno, sono state le mie ragazze a spronarmi a realizzarlo. Mi hanno detto: prova a crederci, a farlo in modo serio», raccontò la Di Guardo. E se alla sua penna aggiungi la vetrina che la figlia ti garantisce, il libro è servito. 

Ecco Chiara, Valentina e Francesca sdraiate su un lettone bianco, tutte e tre col libro di mamma in mano, tutte e tra con “quel” sorriso, sempre quello. Poi Marina sfoggia una «coloratissima box» che contiene «un pensiero speciale». Poi Marina è davanti all’albero di Natale, «non c’è niente di più magico dell'atmosfera delle feste», tra le unghie smaltate in rosso fa capolino un profumo. Poi Marina abbraccia Roberto Bolle: il jet-set. Poi c’è il nipote che ride. Ma siamo arrivati al 14 dicembre. Piovono lacrime e pandori. La fine dei mondi è arrivata. Quei due mondi che si contaminano e si inseguono, così tremendamente identici, si confermano la stessa cosa anche nel silenzio: fino a ieri era l’unica “cosa” rimasta a Chiara e, dunque, anche a mamma Marina.

 

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