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Paola Cortellesi, Biancaneve e il patriarcato? FdI: "Che cosa scorda"

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Il "caso Biancaneve" sollevato da Paola Cortellesi diventa politico. E Fratelli d'Italia parte, con garbo, al contrattacco. La bravissima attrice comica, che pochi mesi fa ha debuttato alla regia con l'acclamato C'è ancora domani, delicato ma amarissimo j'accuse sulla violenza contro le donne, mercoledì scorso ha inaugurato l'anno accademico all'Università Luiss di Milano. 

Un onore celebrato con una provocazione intellettuale: nella sua lectio magistralis ha voluto dare una lettura particolare della favola di Biancaneve, definita anti-femminista in quanto la protagonista sarebbe ridotta a colf dei sette nani (tutti maschi). Tra il serio e il faceto, la Cortellesi ha suggerito che a salvare la ragazza, guarda caso, è stato un Principe (in altro maschio, dunque), e fondamentalmente solo perché era bella. Insomma, siamo dalle parti dell'ormai onnipresente patriarcato.

 

 

 

Da qui la replica, sempre sul filo dell'ironia, di Alfredo Antoniozzi, vice-capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera: "A Paola Cortellesi, che è veramente un'artista notevole, rispondo simpaticamente che Biancaneve in realtà è vittima di una pessima matrigna e di competizioni femminili". "Ciò che Cortellesi dice in termini di provocazione rispetto a una cultura fiabesca fondata sul patriarcato è errato. Le narrazioni semmai raccontano di catarsi avvenute grazie alla figura del Principe che riscatta le frustrazioni subite da una matrigna invidiosa".

 

 

 

"Nelle fiabe la donna protagonista diventa principessa. Oggi magari diventerebbe manager ma è frutto di una sorta di secolarizzazione culturale. Anche i poveri sette nani - conclude Antoniozzi - tutto sono tranne patriarcali. Paola Cortellesi rimane una bellissima figura artistica della nostra Nazione ed è veramente molto brava". 

 

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