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Amadeus-Fiorello, lo schiaffo alla Rai alla vigilia di Sanremo: gode Fabio Fazio

Alessandra Menzani
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Alla fine frignare paga sempre. Una verità antica e infallibile. Lo sa bene il maestro della specialità Fabio Fazio, che tanto si era lagnato del “gravissimo” divieto della Rai che ha imposto ai vincitori di Sanremo di mostrarsi solo sulle reti della tv nazionale e non nei canali della concorrenza. Cioè da lui. Fazio non avrà a Che tempo che fa, da quest’anno sbarcato sul Canale Nove con ascolti oggettivamente eccelsi, il vincitore della competizione canora, ma comunque casca in piedi, come sempre. Ieri ha annunciato urbi et orbi che ospiterà in studio il direttore artistico mega-direttore-galattico Amadeus e l’inseparabile Fiorello, mattattore dell’Ariston e co-conduttore della serata conclusiva.

Una scelta anomala, all’insegna di quella che già definiscono pax televisiva, un win-win per usare un inglesismo, ma che ha tutti gli effetti il sapore di uno sgarbo alla Rai se pensiamo che se le due star accettano l’invito della concorrenza matematicamente non saranno sulla tv di Stato, nella Domenica In di Mara Venier, ad esempio. L’appuntamento è per domenica 4 febbraio in prima serata sulla rete targata Discovery:due giorni dopo, martedì 6 febbraio, Amadeus e Fiorello apriranno le danze del Festival. La sera prima il conduttore di Sanremo sarà da Bruno Vespa su Raiuno nella striscia Cinque minuti. E poi si parte.

Andare da Fazio, benché ormai faccia parte di una rete concorrente, è una scelta che rispetta da un lato la tradizione e dall’altro consente ad Amadeus di parlare alla platea tv più nutrita della domenica: il talk show è arrivato infatti a toccare i due milioni di telespettatori e il dieci per cento di share. Fabio si lecca i baffi, perchè da un lato mette a segno un altro colpaccio (vedi Papa Francesco), dall’altro canta vittoria dopo il piagnisteo del mese scorso, quando accusava la perfida Rai di boicottarlo.

 

ADDIO BURRASCOSO
«Vedo un nuovo regolamento a Sanremo», dichiarava in una intervista al Corriere della sera, «nel quale scrivono che nei tre giorni successivi alla chiusura del festival il vincitore non può andare in trasmissioni che non siano della Rai. Ora, sarà sicuramente una coincidenza il fatto che di solito il vincitore veniva da me. Perché non può essere vero che è stata fatta una regola contro il mio programma. Non può essere vero. Anche perché a Natale siamo tutti più buoni».

E così sia, nonostante l’addio dalla Rai per Fazio, dopo 25 anni, fu tutt’altro che pacifico, con tanto di codazzo di polemiche sull’account social della trasmissione secondo lui “sequestrato” indebitamente da Viale Mazzini. Gli affari vanno alla grande, per la Rai Pubblicità. La raccolta pubblicitaria dell’evento potrebbe arrivare a valere 60 milioni di euro, roba da mondiali di calcio, una cifra che supera quelle degli scorsi anni: 50 nel 2023, 42 nel 2022, 37/38 milioni nel 2020, l’anno del Covid. Incassato il “no” del campione di tennis Jannik Sinner che dopo la storica vittoria degli Australian Open preferisce - come dargli torto- concentrarsi sullo sport, Amadeus ha riempito il buco in scaletta con l’invito all’ultimo minuto alla star americana del cinema John Travolta. 

Che ha accettato e sarà presente nella seconda serata del festival ossia mercoledì, pochi giorni prima del suo settantesimo compleanno (il 18 febbraio). Diciamo che non è la stessa cosa. Ci auguriamo che i tanti autori scrivano per lui qualcosa di più rispetto alla scenetta del 2006 in cui la star di Grease massaggiò i piedi alla co-conduttrice Victoria Cabello nel tragico Sanremo guidato da Giorgio Panariello. Ci va bene anche uno scontatissimo balletto di Pulp Fiction, anche se non è avanguardia pura.

 

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