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Ghali, "genocidio"? La rabbia di Israele contro Sanremo e la Rai: un caso diplomatico

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"Stop al genocidio". Le tre parole di Ghali pronunciate sul palco dell'Ariston nel corso della serata finale di Sanremo 2024, come prevedibile, diventano un caso politico. Già, perché di fatto il cantante milanese si origini tunisine ha accusato Israele di commettere un genocidio, appunto. Parole che hanno irrigidito anche Amadeus, il conduttore e direttore artistico che si trovava al fianco dell'artista.

Già, perché un conto sono gli appelli di Dargen D'Amico, il quale ha più volte invocato dall'Ariston il "cessate il fuoco" in Medio Oriente. Altro discorso, ovviamente, parlare di genocidio. Le parole di Ghali hanno infatti sollevato la protesta dell'ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, che su X è passato all'attacco: "Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile. Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c'erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi". Ghali non lo cita, ma il riferimento è del tutto evidente.

 

A stretto giro le proteste di Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e componente della commissione di vigilanza Rai. "Leggo con tristezza l'intervento sui social dell'ambasciatore di Israele in Italia, Alon Bar, che giustamente depreca alcune affermazioni fatte al festival di Sanremo, che secondo lui sono servite a diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile - rilancia le parole di Alon Bar -. L'ambasciatore ricorda che nella strage del 7 ottobre tra le 1200 vittime c'erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso di un evento musicale. La Rai ha perso un'altra occasione. Spero che i vertici dell'azienda si scusino con le autorità di Israele ed attuino interventi riparatori, tenuto conto delle giuste proteste dell'ambasciatore di Israele. La Rai non può vivere fuori dalla realtà. Rinnovo la mia solidarietà all'ambasciatore Bar ed al popolo di Israele che il 7 ottobre ha subito un'aggressione paragonabile alle persecuzioni della Shoah", conclude Gasparri.

 

Dall'altro lato, ecco il sostegno a Ghali dalla sinistra. Prima Giuseppe Conte, che intervistato dalla Stampa ha affermato: "Con le sue parole contro la guerra ha ricordato agli altri che la nostra Italia la ripudia. Mi ha colpito la sensibilità di questo artista e il suo messaggio, che ha toccato il problema vero dell'immigrazione: percorsi seri di integrazione. Con la riforma dello Ius scholae, cui avevamo lavorato già nella scorsa legislatura, tanti ragazzi che si riconoscono nelle sue parole sarebbero italiani 'veri' anche per lo Stato, com'è giusto che sia". Dunque Nicola Fratoianni, il leader di Sinistra Italiana, che sempre su X ha scitto: "Stop al Genocidio. Da Ghali coraggio e verita'. Grazie".

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