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Piazza Pulita, la rivelazione di Prodi su Biden: "Solo la moglie e il medico possono fermarlo"

Roberto Tortora
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Il prossimo 5 Novembre si terranno le elezioni presidenziali numero 60 degli Stati Uniti, e in Europa c’è apprensione per l’esito, perché da un lato c’è il democratico Joe Biden, attualmente in carica, che desta dubbi perfino nel suo partito e riscontra disinteresse nei propri elettori e, dall’altro, c’è di gran prepotenza il repubblicano Donald Trump, desideroso di ritornare alla Casa Bianca e con propositi anti-europeisti. Se ne discute, di questo, a Piazzapulita, talk di approfondimento politico di La7, condotto da Corrado Formigli. Ospite speciale, come spesso accade, è l’ex-premier Romano Prodi, al quale si chiede un’analisi della questione americana. Formigli gli chiede: “La saldezza psicologica, mentale di Biden è messa in discussione, lei cosa ne pensa?". Prodi non ha dubbi: "Quelle americane sono due candidature controverse e singolari, nella più grande democrazia del mondo. Biden è molto determinato, solo la moglie ed il suo medico possono in qualche modo fermarlo”.

Formigli, poi, chiede che futuro ci attende se dovesse vincere Trump: “Donald Trump si augura che chi non paga il dovuto alla Nato venga attaccato da Putin, cos’è solo una battuta?”. Prodi non ne è sicuro: “No, non è solo una battuta, segue tante espressioni simili, anzi qua c’è l’augurio che l’Europa finisca male. L’abbandono all’Europa lo dichiarò già pubblicamente in un colloquio con Ursula von der Leyen”. Formigli, allora, chiede di conseguenza: “Lei pensa che, se Trump diventerà presidente degli Stati Uniti, abbandonerà la NATO e ci lascerà a doverci difendere da soli?”. L’ex-presidente della Commissione europea ne è certo: “La sua inclinazione è questa, coincide con il grande spostamento verso il Pacifico. Trump vede la NATO come un fatto minore e sì, che l’Europa se la cavi da sola!”.

Formigli, infine, pone questo dubbio: “L’Europa, però, se la caverà da sola con Putin alle porte e con il Medio Oriente in fiamme? Questo porterà ad un’Europa più forte o alla disgregazione definitiva?”. Prodi prova a dare speranza: “In teoria se la cava, perché il bilancio della Difesa dei 27 Paesi dell’Unione europea è molto superiore a quello russo, enormemente più grande. Finché, però, i Paesi son divisi non conta nulla, cosa fa l’Europa con 27 Paesi divisi?”. Un interrogativo sul quale a Bruxelles, dopo le prossime elezioni europee, dovranno interrogarsi seriamente e velocemente.

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