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Valeria Marini: "Faccio riaprire il Bagaglino e mi candido per Sanremo"

Daniele Priori
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Valeria Marini di nuovo sul palco dell’Ariston a Sanremo? Perché no. Anzi sarebbe un suo sogno. Come un impegno che sta portando avanti col cuore è quello di salvare l’altro palcoscenico a cui è legatissima, quello del Salone Margherita in merito al quale ci annuncia probabili novità positive dalla Banca d’Italia che è proprietaria dell’immobile.

Valeria è un fiume in piena forte della sua carriera ricchissima, dal teatro alla televisione, senza tralasciare il cinema dove è riuscita lo scorso anno a recitare nel film Billie’s magic world con i fratelli Alec e William Baldwin, presentato in anteprima al Taormina Film Festival nella scorsa estate. «E nel futuro ci sono ancora tanti sogni stellari», racconta a Libero.

 

 

 

Valeria, tutto è cominciato con il teatro. Ancor prima del cinema e della televisione. Ci racconti un po’ le sue origini artistiche in tal senso? 
«Nasco come attrice nel teatro di prosa. La grande popolarità arriva col Bagaglino, il Salone Margherita che amo da morire più di ogni altra cosa, come amo Ninni Pingitore che mi ha dato la possibilità di diventare Valeria Marini».
In quel Salone Margherita che le ha portato tanta fortuna... 
«Il Salone Margherita nella sua storia ha ospitato personaggi importantissimi: da Petrolini a Gabriella Ferri. Su quel palco ho appreso il ruolo della primadonna. Sono arrivata a fare il provino, chiamata da Fabio Lionello, che non conoscevo il cabaret. Venivo dal teatro di prosa e mi mantenevo facendo anche la fotomodella grazie al fisico. Quando ho conosciuto il Bagaglino e Ninni Pingitore mi ha scelto come primadonna ovviamente mi si è aperto un mondo. Su quel palcoscenico ho imparato tantissime cose grazie alla vicinanza di grandissimi attori come Leo Gullotta, Oreste Lionello, Pippo, Franco, sempre stato un numero uno, Martufello. Era molto impegnativo ma mia ha dato moltissime emozioni e soddisfazioni. Nello stesso tempo ho imparato a ballare, a cantare, quindi è stata davvero una fortuna aver detto di sì a Ninni Pingitore».
Proprio lei è stata l’ultima a recitare da protagonista nel 2020 nello spettacolo La Presidente... 
«Ninni mi chiamò preannunciandomi che poteva essere il suo ultimo spettacolo. Io avevo già preso altri impegni ma sono andata a incontrarla e mi ha spiegato come avesse immaginato e gli piaceva l’idea di una presidente della Repubblica donna. Così ha messo in scena uno spettacolo davvero bello e di grande successo prima della chiusura dovuta al Covid. Dicevo che è stato un po’ profetico perché dopo due anni è stata eletta una grande presidente del Consiglio che è Giorgia Meloni, la prima volta di una donna in quel ruolo».
Cosa vorrebbe dire a Giorgia Meloni, da Presidente a Presidente, diciamo cosi... 
«No, ma figurati. Di sicuro sono felice dell’iniziativa che sta andando avanti per riaprire un posto sacro come il Salone Margherita. Un’iniziativa di cui ringrazio il ministro Sangiuliano e il presidente della Commissione Cultura, Mollicone, grazie alla quale la Banca d’Italia sta decidendo dopo tre anni di stallo, non si sapeva bene cosa sarebbe successo. Adesso sembra possano esserci le possibilità perché il teatro torni a vivere. Tutto questo l’ho fatto per regalare a Pingitore il sogno di fare un altro spettacolo che sarà unico e stellare, visto che lui ne ha regalati così tanti a me. Aspettiamo a breve le decisioni definitive».
Passando da Roma a Sanremo. Le piacerebbe tornare sul palco dell’Ariston che calcò nel 1997 a fianco a Mike Bongiorno? 
«Quella fu un’edizione bellissima, divertente che segnò il ritorno di Mike in Rai e per questo fu molto seguita con share altissimi. Io ero l’unica donna. Facevo sia il Festival sia il DopoFestival in mezzo a dei giganti come Mike, Bruno Vespa e con Piero Chiambretti appeso a fare l’angelo che tra l’altro inventò un altro motto che portò fortuna: comunque vada sarà un successo...».
L’idea di condurlo lei il Festival le piacerebbe? 
«Sicuramente è un sogno e mi piacerebbe moltissimo tornare sul quel palcoscenico. D’altra parte Sanremo è Sanremo, un evento che esprime tutto quello che è la bellezza dell’italianità, la gioia, i sorrisi. È un palco che ha qualcosa di magico. Sul fatto di condurlo io non saprei dirle, sicuramente sogno di tornarci. Magari in un ruolo diverso, inaspettato...».

 

 

 


Sul fronte del cinema è impossibile non ricordare le sue collaborazioni con Alberto Sordi. Com’era da vicino? 
«Quando lo vidi la prima volta rimasi senza respiro, tanto ero emozionata. Non sapevo cosa dire. Mi chiamò che ero a Los Angeles a studiare inglese e recitazione per il film Incontri proibiti che inizialmente doveva chiamarsi Lezioni di tango. Quelli trascorsi lavorando con lui sono stati i due anni più belli della mia vita. Tra set e promozione trascorremmo molto tempo assieme in Italia e anche in Spagna.
Ringrazio davvero la vita quando penso di aver incontrato personaggi come lui, come Giorgio Albertazzi, Patroni Griffi, Gigi Proietti e poi anche in Spagna Bigas Luna e Carlos Saura».
Proprio la Spagna è una nazione che la ammira molto, un po’ come accadde alla Carrà. Ci sono progetti all’estero? 
«La ringrazio anzitutto per il paragone con un’icona italiana famosa nel mondo come Raffaella Carrà. In Spagna ho lavorato a dodici film con grandi registi, partecipato a serie televisive, spettacoli, il reality Supervivientes e ora ho un progetto che probabilmente mi riporterà a Madrid».
Sabato sera l’abbiamo rivista in coppia a Tale e Quale Sanremo con Alba Parietti. Una coppia che non scoppia...
«Con Alba è un sodalizio vincente che funziona sempre. La coppia Marini-Parietti è un mio fiore all’occhiello grazie sempre a Ninni Pingitore. Stavamo facendo Champagne al Bagaglino e chiesi a Ninni di fare Gli uomini preferiscono le bionde con Marylyn Monroe e Jane Russell, la bionda e la mora. Con Alba facemmo come prima cosa questo pezzo musicale che ebbe un ascolto pazzesco. Mi piace fare coppia con donne importanti. Non sono una competitiva C’è spazio per tutti. La sana competizione serve per tirare fuori il meglio di noi stesse».
Il meglio di lei lo dà anche nelle relazioni umane. Da quella con sua madre a quella con Vittorio Cecchi Gori che sta seguendo anche in questa fase di difficoltà fisiche...
«Anche oggi ho sentito il medico e mi ha confermato che sta migliorando. Vittorio è un uomo molto forte fisicamente. Gli mandiamo tanta energia perché superi questo momento. Così mia mamma è una donna speciale, molto colta. Una che ha sempre letto tanto. Sono cresciuta in mezzo ai libri di Oriana Fallaci. È una persona molto sensibile e intelligente e anche se adesso ha avuto un momento di difficoltà per la tremenda truffa subita, spero che la giustizia arrivi anche per lei. È importante non perdere mai l’entusiasmo. Quando lei la perde, cerco di darle man forte. Io stessa ultimamente ho avuto momenti difficili ma quando si cade ciò che è più importante è trovare la forza di rialzarsi».
Per finire. Ci spieghi la differenza tra un bacio normale e un bacio stellare...
«Me lo chiese anche Maurizio Costanzo, pensi, nel suo ultimo programma L’intervista. Il bacio dà un’emozione unica. Quello stellare ci riporta a qualcosa di magico. Porta in paradiso». 

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