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Di Martedì, lite Di Battista-Luttwak: "Una democrazia non pratica apartheid"

Roberto Tortora
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Acceso scontro ideologico sulla guerra tra Israele e Hamas nel salotto di DiMartedì, talk di approfondimento politico e sociale di La7, condotto da Giovanni Floris. Il conduttore chiede subito all’ex-grillino Alessandro Di Battista perché non concorda, nel suo nuovo libro, sulla frase “Israele è una democrazia e ha tutto il diritto di difendersi”. Di Battista risponde così: “Per me una democrazia non pratica apartheid, non vìola i diritti umani, non vìola sistematicamente le risoluzioni dell'Onu, non massacra in cinque mesi 30mila civili tra i quali 14mila bambini, non oscura Al Jazeera e soprattutto non compie crimini contro l'umanità dopo che, alcuni giorni fa, il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - un organo che si occupa della sicurezza a livello internazionale e le cui decisioni dovrebbero essere vincolanti - ha votato una risoluzione per il cessate il fuoco. Da allora Israele si è macchiata di crimini orrendi all'ospedale Al-Shifa al pari di quelli di Sabra e Shatila, ha bombardato Damasco, ha bombardato il Libano.

A Israele tutto è consentito, può contemporaneamente bombardare Gaza, colpire convogli umanitari, colpire il Libano, colpire la Siria, e nessuno in Europa - perchè Europa e Stati Uniti d'America gli sta dando copertura militare e politica - ha avanzato l'ipotesi di un pacchetto di sanzioni, tutto questo è vergognoso”. Edward Luttwak, consulente strategico del Governo negli USA, non ci sta e replica a muso duro: “Chi usa la parola apartheid o non sa cos'è l'apartheid o non sa cos'è Israele, queste sono solo parole slogan. Dal punto di vista pratico, se si voleva un cessate il fuoco, il giorno dopo l'attacco di Hamas, qualcuno avrebbe dovuto mandare un contingente possente di venti-trentamila soldati internazionali per proteggere Israele da Hamas”.

 

 

Di Battista, allora, contro-replica ancor più duramente: “Apartheid è il nome di un rapporto pubblicato da Amnesty International ed è ipocrita che questa venga considerata una fonte autorevole quando parla, giustamente, delle detenzioni arbitrarie in Russia o Iran, mentre ci si dimentica di lei quando pubblica un rapporto sull'apartheid in Israele a danno dei palestinesi e suggerisco a Luttwak di leggerlo. La questione dei massacri è sotto gli occhi di tutti, dal primo giorno Israele ha dimostrato che l'obiettivo non è estirpare il terrorismo, che non si potrà mai estirpare  trucidando 14mila bambini, assassinati, amputati senza anestesia etc.. Bambini che sono cibo per vermi, perché sono sotto le macerie e non possono esserne recuperati i cadaveri, perché i cecchini israeliani sparano a qualsiasi cosa si stia muovendo a Gaza. Sparano contro gli ostaggi israeliani, ne hanno uccisi 3, perché, dicono loro, 'li abbiamo confusi per terroristi di Hamas'. Non è vero, li hanno confusi per civili palestinesi. Sparano contro i convogli umanitari, hanno assassinato 7 persone che andavano a distribuire aiuti, hanno assassinato oltre 150 persone che attendevano un sacco di farina per andare a portare un po’ di pane a un figlio denutrito. Questa è la realtà e i responsabili sono Stati uniti e Unione europea”.

 

 

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