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Pio & Amedeo smascherano i compagni: "Gli attori di sinistra..."

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No non andranno in Rai Pio & Amedeo. "Ma da dove è uscita questa notizia? A parte che lì ti pagano con i buoni pasto, ma poi noi siamo dei nostalgici", ironizzano i due comici smentendo ancora una volta di passare in Rai. "A un certo punto ci avevano dato a Rai3. Ma ci vedete a noi con una giacca a costine di velluto?", dicono all'agenzia Adnkronos.

E assicurano: "Stiamo bene a Mediaset, perché in Rai con i soldi pubblici quello che dici può comportare sempre dei problemi, invece con i soldi di Piersilvio diciamo quello che vogliamo".

 

 

Dopo la collaborazione stretta con il regista Gennaro Nunziante, con cui hanno fatto due film (Belli ciao e Come può uno scoglio
Pio & Amedeo annunciano che sono in procinto di girare il loro primo film dietro la macchina da presa. "Arriva un certo punto che bisogna camminare da soli", spiegano. Non manca una piccola frecciata all’indirizzo di Nunziante: "Il percorso con Gennaro è finito, al cinema vogliamo prenderci la responsabilità di fare un film tutto pensato da noi, senza nessuno che ci comanda. Pensavamo di essere in una società dove ciascuno aveva il 33%, abbiamo scoperto che lui voleva il 50". Il titolo? "Se dovessimo fare un titolo potrebbe essere Essere liberi, liberi in tutto, anche di sbagliare".

All’obiezione che il cinema sia considerato una cosa più ’di sinistra', rispondono secchi: "No, il cinema è di tutti. Ognuno descrive e racconta il suo mondo. Ora poi non si sa nemmeno più cosa sia di destra o di sinistra, noi raccontiamo un mondo popolare". Poi certo: "È innegabile che ci sia una parte di sinistra che si piace parecchio. Ci sono un sacco di attori che 'fa figo essere di sinistra', ma si dimentica che la commedia vince al botteghino, e vede la commedia come un cinema di serie B".

 

 

Difficile non nominare Giorgia Meloni, nota fan del duo. "Abbiamo tanti fan illustri anche nel mondo politica. A Pasqua ci ha chiamato prima Giuseppe Conte e poi dopo mezz’ora la Meloni per gli auguri". La premier "è venuta a farci i complimenti dopo lo spettacolo a Roma, è una persona molto intelligente. A quei livelli devi esserlo, altrimenti devi come fai a governare tutto".

"Il politically correct è una tendenza mondiale e ora c’è il rigetto, la gente si è resa conto che non si può continuare così", spiegano. La comicità "deve essere un terreno franco, nessuno si dovrebbe offendere. Non fa che esorcizzare eventi negativi, persino i lutti familiari. Ridere aiuta a far passare il dolore. Noi partiamo da un comune denominatore che è l’autocritica. Soprattutto in un periodo di brutte notizie è giusto ridere di tutto. La gente nelle case scherza su tutto, da Dio agli orientamenti sessuali", spiegano. E guai a dire che sono omofobi. "Noi fummo arrestati una notte in Russia per difendere i diritti lgbt con Luxuria perché è una lobby in cui crediamo. Noi che ci mettiamo a fare i razzisti è un paradosso, siamo per la libertà di parola. Soprattutto in comicità, se sterilizziamo la satira il mondo diventerebbe un regime dittatoriale".

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