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Sanremo, Carlo Conti annulla Amadeus

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Alessandra Menzani
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Il messaggio è chiaro. Tutto ciò che di buono o cattivo ha fatto Amadeus durante i suoi cinque annidi dominio al Festival di Sanremo è archiviato. La sua eredità è azzerata. Inizia l’era di Carlo Conti, direttore artistico e conduttore per due anni (almeno) e la legge la detta lui. Amadeus aveva abolito le Nuove Proposte (i Giovani)? Conti le fa tornare. Amadeus si allungava fino alle due di notte? Conti accorcia il numero dei cantanti. Una sorta di ritorno al meccanismo del passato, come a dire: grazie Amadeus, ma tutte le tue rivoluzioni possono adarsi a fare benedire. Adios.


È pronto, e da ieri è online, il nuovo Regolamento del 75° Festival della Canzone Italiana che andrà in onda, in diretta su Rai 1, dall’11 al 15 febbraio 2025 -, il quarto di Conti, nella sua qualità di direttore artistico e conduttore. Il ritorno delle Nuove Proposte, 24 Campioni in gara e un diverso computo delle votazioni: queste le tre novità principali. Il conduttore ricomincia infatti da quattro, dopo i suoi 3 Festival, quelli delle edizioni 2015, 2016 e 2017. Innanzitutto il ritorno delle Nuove Proposte: quattro artisti in gara che si contenderanno il titolo. Poi il numero dei Big, che saranno 24 (meno rispetto ai 30 dello scorso anno) e le votazioni della serata delle “Cover” (quella in cui i campioni in gara saranno chiamati a re-interpretare un brano scelto dal repertorio italiano o internazionale) che non influiranno sulla vittoria finale del Festival, determinando solo la Cover vincitrice.

 


Inoltre, nella serata conclusiva, quando si riapriranno le votazioni sui cinque finalisti, non saranno azzerati i voti ottenuti dai cantanti fino a quel momento, ma l’ultima sessione di voti andrà ad aggiungersi a quelli ottenuti durante le serate precedenti (esclusa solo la serata Cover). Resta salda al suo posto, confermatissima, la giuria delle radio. Se queste sono alcune delle più rilevanti novità del regolamento, Carlo Conti non cambia invece la sua filosofia: «la musica, le canzoni al centro dello spettacolo», recita il comunicato, «e la ricerca di talenti, in un dinamico e divertente show televisivo. Anche lo slogan dei festival di Carlo resta lo stesso: Tutti cantano Sanremo!». Si apprende anche che, come avvenuto lo scorso anno, la Rai “blinda” il vincitore 18 febbraio (ossia tre giorni dopo l’incoronazione della finale) non potrà partecipare a programmi tv trasmessi da reti diverse dalla Rai. Una mossa pensata soprattutto per evitare che il vincitore vada da Fabio Fazio su Nove: quando Che tempo che fa era in Rai era naturale che il vincitore andasse da Fazio, ora che il conduttore è passato alla concorrenza, questo non è più possibile.

Carlo Conti affronta il nuovo impegno a Sanremo parecchio agguerrito e consapevole di arrivare dopo cinque anni di Amadeus in cui gli ascolti sono stati altissimi. Ma non teme paragoni. «No, sono ad un punto della mia carriera in cui non devo dimostrare niente a nessuno», aveva dichiarato a Rlt 102.5, «né a me, né al pubblico, né all’azienda per la quale lavoro, se farò meno non importa, non è solo una questione di share, cerco di fare un buon prodotto, e di fare un servizio alla discografia, questa credo sia la cosa importante, poi è chiaro, si potrà fare un po' meno, ma altrimenti non avrei...altrimenti dopo i Festival di Baudo non avrebbe dovuto fare più niente nessuno, si va avanti. Amadeus ha fatto un lavoro straordinario, crescendo di anno in anno, sia dal punto di vista di numeri che musicale, proverò a portare avanti quel lavoro lì». In realtà, come abbiamo visto, Conti ha deciso di cambiare tutta la struttura del Sanremo di Amadeus: una mossa sicuramente rischiosa, che Carlo non ha paura di fare.

 

 

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