L’ennesimo tentativo di trovare un format adatto ad Amadeus, per fargli riscoprire l’antico brivido del botto d’ascolti, non va in porto. L’ultimo format affidato all’ex direttore artistico di Sanremo è ben lontano dall’aver ottenuto i risultati sperati. Mercoledì 14 maggio, Amadeus ha debuttato sul Nove, la sua nuova dimora televisiva dopo l’addio dalla Rai, col nuovo programma Like A Star che ha visto sei terzetti di perfetti sconosciuti imitare i loro idoli musicali a suon di battaglie. A vincere è stato Adolfo, un insegnante che ha cantato nelle vesti di Mina.
La prima puntata dello show, ispirato a un format britannico, è stata vista da 473.000 telespettatori, pari al 2,4% di share nella prima parte e 379.000 pari al 3,3% nella seconda parte. Pochini. Certo, la concorrenza delle Big televisive era massiccia. Su Rai1 la serie Le Indagini di Lolita Lobosco è stata seguita da 2.398.000 pari al 12,8% di share; su Rai2 la partita di tennis con Lorenzo Musetti ha fatto 1.271.000 pari al 6,3% di share; mentre su Rai3 la puntata di Chi L’Ha Visto? è stata invece vista 1.730.000 pari al 9,7% di share. Su Canale 5, la partita di Coppa Italia è stata seguita da 6.530.000 telespettatori, pari al 30,9% di share.
Andrà meglio la prossima volta, per Ama? Le vie dell’Auditel sono infinite. Ricapitoliamo. Il suo passaggio al Nove, con il giochino in fascia access prime time Chissà chi è?, era iniziato non bene e il programma era stato chiuso, rimaneggiato e, successivamente, ricollocato in tv in una diversa posizione, la prima serata, a scadenza settimanale. Ma non andò. Chissà chi è – Speciale otteneva infatti solo 427.000 telespettatori, share 2,40%, più o meno il risultato di quando il programma era nella fascia precedente. Dopo aver trionfato per cinque anni consecutivi a Sanremo nel ruolo di conduttore e direttore artistico, certo Ama si aspettava che una folla più nutrita lo seguisse, invece erano rimasti tutti su Raiuno a ipnotizzarsi con i pacchi di Stefano De Martino.
Si sentiva poco coccolato in Rai, si lamentava Amadeus, per questo ha lasciato l’azienda. «La Rai ha fatto di tutto economicamente per trattenermi», disse, «i due contratti sul tavolo del mio avvocato erano identici, ma è venuto a mancare qualcosa dal punto di vista umano e affettivo. Può sembrare una follia, ma io vado a sensazioni e alla mia età, 62 anni, il rapporto umano viene prima di molte altre cose. In Rai dal punto di vista affettivo non percepivo più quello che percepivo prima, anche se ci sono ancora tante persone che ammiro e che stimo: però le cose cambiano». Sul Nove, il 62enne conduttore ha funzionato nella conduzione de La Corrida di Corrado, che è effettivamente una garanzia. Il 2024 tra l’altro - per il gruppo Warner Discovery è stato un anno da record: terzo editore con il 9,4% di share nelle 24 ore e una crescita del +9% rispetto allo scorso anno. Chissà, magari questo Like a star, che se non è Tale e quale show è pan bagnato, decollerà... Si tratta di un format nuovo in cui al centro c’è la musica. La giuria è inedita.
C’è Rosa Chemical, lanciato proprio da un Festival di Sanremo di Amadeus, quello diventato famoso perché baciò in bocca Fedez durante la finale davanti a una Ferragni allibita; Serena Brancale, personaggio fortissimo, vista anch’ella all’Ariston, ed Elio delle Storie Tese, sempre brillante e sagace. Il talent si articola in 8 puntate, tutte in prima serata: 7 sono di qualificazione, l’ultima è il gran finale, con un montepremi di 50.000 euro. In ogni puntata preliminare, gareggiano sei gruppi tematici, ognuno di questi è formato da tre concorrenti che si esibiscono con la propria versione dello stesso artista musicale. Attraverso successive eliminazioni, solo uno al termine della serata guadagnerà l’accesso alla finale. Come insegnano i maestri della tv, ci sono fuoriclasse assoluti (Fiorello), il cui nome basta per catalizzare il pubblico, e uomini-format. Amadeus fa parte della seconda categoria. Vedremo se qualcuno troverà il format che gli calza a pennello.