Contrordine, i vecchi sono i nuovi giovani: share, la verità nei dati

Sorprese nell’Auditel: i 65-75enni non sono più considerati anziani ma iperconnessi e ricchi, dunque pregiati
di Daniele Priorigiovedì 29 maggio 2025
Contrordine, i vecchi sono i nuovi giovani: share, la verità nei dati
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Vecchietti? Non per l’Auditel. L’età anziana fa un passo oltre di ben dieci anni, dai 65 ai 75, un decennio nel quale i (quasi) nonnetti sono in realtà spettatori più in forma che mai, informati, iper connessi e addirittura completamente padroni del loro tempo, tanto da diventare una “fascia” più che mai autorevole e appetibile per tutti: per chi rileva gli ascolti, per i network televisivi che producono programmi e, prima di tutti gli altri, per gli investitori che sponsorizzano le trasmissioni. A dimostrare, numeri alla mano, l’allargamento di questa apparentemente piccola ma in realtà più che significativa parentesi sociale, è stato proprio un documento ufficiale: il primo rapporto Auditel-Ipsos dal quale emergono sorprese. In primo luogo la fotografia di un Paese “multiscreen”, nel quale si contano 121,6 milioni di schermi e un target 65-74 anni che smentisce decisamente il cliché dell’anziano solo analogico.

La vera sorpresa, infatti, arriva proprio dalla certificazione numerica che riguarda quelli che una volta erano messi nel calderone degli “over 65” ma che ora, invece, dati alla mano, rappresentano una fascia di validissima “pre-anzianità” che in moltissimi casi fanno “famiglia a sé”. Anzi, in un Paese che invecchia sempre di più, sono in realtà anche in numero maggioritario rispetto alle famiglie con minori.
Grazie a questi “pre-nonni” - il 92% dei quali è connesso a Internet e usa correntemente lo smartphone - la fruizione di contenuti streaming (26%) è raddoppiata e quella di contenuti on demand (14%) è addirittura triplicata. Tutto ciò grazie anche alla diffusione delle smart tv, aumentate del 131% negli ultimi cinque anni). Una fascia, i 65-74enni, a buona redditività, ovvero economicamente solventi che non hanno problemi a sottoscrivere abbonamenti alle varie piattaforme a pagamento. Un discorso che, tuttavia, vale assolutamente anche per la cosiddetta tv lineare alla quale va riconosciuto il merito di essersi avveduta anche prima di Auditel di questa autentica rivoluzione sociale.

Basti pensare alla fascia pomeridiana, un tempo disprezzata e oggi sempre più appetita, soprattutto da autori e conduttori che hanno dimostrato lungimiranza. Tra questi è impossibile non citare per prima la signora della televisione italiana, Maria De Filippi, che da ben 15 anni ha affiancato il trono over a quello tradizionale dei più giovani cupidi. Un luogo, Uomini & Donne, nel quale Gemma Galgani (non ce ne vorrà l’arcinemica Cipollari) ha creato una narrazione inedita dell’amore sensuale in quella che un tempo veniva definita “terza età” ma oggi, a quanto pare, è una vera e propria seconda giovinezza. Tanto da aver “resuscitato” anche una rete come RaiDue, che in prima serata arranca ma nel pomeriggio, grazie a trasmissioni come Bella Ma’ di Pigi Diaco e La porta magica di Andrea Delogu, sono diventate leader di fascia. E grazie a chi se non ai “pre-nonni” a quell’ora belli vispi davanti agli schermi accesi nei salotti di casa, a far compagnia tra una chiacchiera e l’altra. Vispi non solo come amanti over. Pensate, infatti, alle ballerine “nonne di Ostuni”, improbabili fan ultra sessantenni del cantante estone Tommy Cash, quello dell’Espresso macchiato, rese famose da La volta buona, il programma pomeridiano di Caterina Balivo che alle 14 si divide gli ascolti “over” con l’immarcescibile e ormai intergenerazionale Beautiful, in onda su Canale 5, ma anche con le serie turche che si moltiplicano a vista d’occhio sulla rete ammiraglia del Biscione.