«Siamo in centro, se lo possono aspettare. Se non ci siamo noi ci sono i turisti», si difende un ragazzo protagonista della movida selvaggia nelle notti romane. Come dire: la Capitale dalla padella alla brace. Schiamazzi, risse e musica ad alto volume fino alle ore piccole, con gli abitanti che intervistati dall’inviato di L’aria che tira Estate, su La7, protestano platealmente contro la “cafonaggine” dei loro concittadini (giovani e meno giovani). Di notte non si dorme, di giorno ci si lamenta: è una estate dura, durissima. Un esempio? A via de Coronari, a due passi da piazza Navona, praticamente il salotto della Città eterna, quando i residenti hanno chiuso le imposte per coricarsi giù in strada i decibel raggiungono e in certi casi superano abbondantemente la quota-monstre di 90, fonometro alla mano. «È lo stesso rumore che farebbe un Treno Frecciarossa se ci passasse accanto», spiega il giornalista.
Si torna in studio e il conduttore Francesco Magnani, sostituto di David Parenzo in ferie televisive, puntualizza: «La madre dei maleducati è sempre in stato interessante ma qui la questione di fondo è che le amministrazioni comunali non riescono a governare questi fenomeni». Gli risponde Simonetta Matone, magistrata e deputata della Lega: «L’amministrazione comunale di Roma ha un regolamento sull’acustica, stabilendo dei decibel differenti a seconda delle località. Il problema è che non viene rispettato o viene rispettato soltanto nei confronti di determinate persone. Le faccio un esempio che mi è toccato personalmente. Ho regalato una piccola festa a mio marito il 3 luglio dell’anno scorso o due anni fa, ho preso anche la musica. Alle ore 23, inesorabilmente, è arrivata la Polizia municipale che mi ha ingiunto di spegnere tutto. Alle ore 23. E io ho buttato questi soldi».
Quarta Repubblica, Matone stronca il legale di Sempio: "Mi rifiuto!"
"Mi rifiuto di accettare il contraddittorio su questi elementi perché noi dobbiamo essere seri, abbiamo una ...«Ma perché alle ore 23 spengono la musica alla Matone e alla sua festicciola mentre quei poveri disgraziati di via dei Coronari devono stare lì fino alle due...», chiede indignato Magnani, guadagnando dalla Matone una risposta marzulliana: «Fatti una domanda e datti una risposta». «Qui è un altro programma però, di un’altra fascia oraria...», ironizza il padrone di casa. «Detto questo conclude Matone -, che evidentemente ci sono anche simpatie e antipatie, lì dovrebbero mettere le pattuglie fisse a controllare i decibel. È impensabile che siamo a 90 quando il limite durante il giorno è di 65. O il Comune di Roma fa rispettare le sue ordinanze oppure siamo in queste condizioni».