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Le Iene, la menzogna per cui il libro di Roberto Speranza è stato ritirato prima di uscire: lo scoop, ora si capisce tutto

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"Perché guariremo", il libro del ministro della Salute Roberto Speranza, prima annunciato e poi scomparso dagli scaffali delle librerie, racconta l'emergenza coronavirus e l'esperienza del primo lockdown in Italia. Speranza ha spiegato che l'uscita della sua creatura verrà posticipata perché adesso non ha tempo per la presentazione. Ma Filippo Roma de Le Iene si è messo sulle sue tracce, per cercare di risolvere i misteri attorno alla vicenda. Dando un sguardo al libro, di cui l'unica copia era in possesso del giornalista Francesco Borgonovo, si nota un ottimismo che stona con la situazione attuale e la crisi che stiamo rivivendo. 

Nel libro, Speranza racconta tutte le esperienze che ha vissuto nei giorni più duri della pandemia, dicendo anche la sua opinione in merito alla prima chiusura nazionale: "Se anziché il 6 marzo questo passo avanti si fosse fatto dopo la mia prima lettera di fine gennaio, oggi saremmo in tutt'altra situazione". Ma come mostra il servizio delle Iene, in realtà fu lo stesso ministro il 27 febbraio in Senato a dire  che "nella maggior parte dei casi il coronavirus comporta sintomi lievi e si guarisce rapidamente e spontaneamente nell'80% dei casi". Quindi da una parte Speranza predica ottimismo, nel libro scrive tutt'altro.

 

 

 

A stonare è anche ciò che viene detto sulla eventuale seconda ondata e su ciò che verrà fatto: "Ammodernamento tecnologico delle strumentazioni degli ospedali, sostituzione di tac, pet, risonanze magnetiche, mammografi, ecografi, una vera e propria rivoluzione dei servizi territoriali". Come spiegato da Filippo Roma, se fosse andata davvero così, adesso non avremmo dovuto avere paura di nulla. Il ministro parla anche di "segnali incoraggianti dal punto di vista economico e sociale". Nel frattempo, però, la situazione è di nuovo crollata. La conclusione delle Iene, quindi, è che quella della mancanza di tempo per la presentazione sia solo una scusa e che Speranza abbia capito troppo tardi di aver sbagliato a scrivere quel libro. 

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