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I Soliti Ignoti, ecco i vip a cui fanno schifo 500 euro: un grosso caso per Amadeus e la Rai

Francesca D'Angelo
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Il sacro fuoco dell'arte brucia solo dietro lauto compenso. La favoletta del vip che in pandemia farebbe di tutto pur di (citiamo nell'ordine) «tornare a lavorare», «regalare alle persone un momento di serenità» o «ritrovare il contatto con il pubblico» finisce immediatamente se il cachet offerto delude le attese. Più o meno è questa la morale che si evince dalla notizia riportata ieri dal sito Dagospia: la produzione de I soliti ignoti starebbe faticando sette camicie per trovare dei volti famosi disposti a partecipare alla versione vip dello show. E dire che il game di Rai Uno è uno dei titoli di punta dell'ammiraglia: veleggia sui 5 milioni di spettatori spianando la strada ai programmi del prime time. In più è condotto da Amadeus che, di questi tempi, è come dire Pippo Baudo.

 

TAGLI AL BUDGET
Stiamo dunque parlando di un programma di tutto rispetto, mica dell'ultima Isola dimenticata nel Pacifico. Eppure, pare che molti vipponi (per dirla alla Signorini) abbiano rifiutato l'invito perché il cachet sarebbe stato basso. Per l'esattezza, 500 euro. Lordi. Più o meno la stessa cifra di un figurante, avrebbero sottolineato i diretti interessati. Ora, è chiaro che la somma non svolta una carriera ed è onestamente bassa per gli standard tv. Tuttavia, in questa faccenda di soliti tagli e soliti budget, a farci una figuraccia non è tanto la Rai (che, per inciso, ha tutte le ragioni nel cercare di tirare la cinghia) ma i vip sdegnati. Primo: siamo in piena pandemia mondiale. C'è gente che accoglierebbe quei 500 euro lordi per un'ora di giochini davanti alla tv come manna dal cielo. Solo questo pensiero dovrebbe contribuire a calmierare i toni delle trattative.

Tra l'altro I soliti ignoti non è esattamente un programma di fisica quantistica né, oseremmo dire, faticoso: chi va lì non deve cantare, ballare, correre, giocare, recitare, indovinare risposte. Se sei infatti una identità misteriosa vip, tutto quello che devi fare è stare in piedi su un cubo, immobile, senza sorridere. Sì, certo, c'è la difficoltà di non tradire le proprie emozioni ma è sufficiente aver giocato un paio di volte, da piccoli, a "Chi ride per primo perde," per riuscire nell'impresa. Se invece sei il concorrente, devi cercare di indovinare chi è chi. Anche in questo caso non serve alcun tipo di preparazione culturale: bastano un pizzico di astuzia e parecchia, anzi tantissima fortuna. Il gioco finale del parente misterioso - diciamolo - non si basa su nulla di realmente lapalissiano o deducibile scientificamente. Nella maggior parte dei casi è solo sfacciata fortuna. Dunque, non è che ti pagano "solo" 500 euro per fare chissà cosa.

 



VISIBILITA'
Senza contare che, oltre al guadagno percepito, con I soliti ignoti i vip si assicurano un momento di grande visibilità: in quali altri programmi possono arrivare (senza fare praticamente nulla) a 5 milioni di cristiani? Persino le fiction oramai raggiungono meno telespettatori. Se poi volessimo cavillare, dovremmo ricordare che se hai trascorso gli ultimi tre mesi a lamentarti che non lavori, che il governo trascura la tv e che l'intrattenimento è cultura, poi non è bello avere ripensamenti davanti a un assegno da 500 euro. Se poi volessimo cavillare ancora di più, dovremmo ricordare che nella versione vip il montepremi va in beneficenza: parliamo di 250mila euro, che possono diventare 500mila con il gioco del parente misterioso. Nemmeno questo basta per strappare un sì?

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