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Quarta Repubblica, Nicola Porro si scusa con Sergio Mattarella: "Gaffe imperdonabile"

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"Una gaffe imperdonabile". Nicola Porro si scusa con Sergio Mattarella. Tutto ha avuto inizio durante la puntata dell'1 febbraio di Quarta Repubblica. Qui, su Rete Quattro, ospite Alessandro Sallusti che da poco ha presentato il suo libro con tutte le dichiarazioni di Luca Palamara, ex presidente dell'Anm. Per l'occasione il giornalista ha parlato della centralità avuta da chi, all’epoca dei fatti riguardanti la condanna a Silvio Berlusconi, era al Colle. "Il dottor Palamara racconta come tutte le prese di posizioni dell’ANM (Associazione Nazionale Magistrati, ndr), con Berlusconi, ma anche dopo Berlusconi, erano condivise con il Quirinale". Sallusti però non si stava riferendo a Mattarella, attuale capo dello Stato, bensì al suo successore. Ossia Giorgio Napolitano

 

 

Nello schermo alle spalle del conduttore di Mediaset hanno mandato però la foto di Mattarella. A questo punto è intervenuto Giovanni Grasso, consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente Mattarella. Quest'ultimo ha risposto con un tweet a una signora che invocava le dimissioni dell'attuale presidente della Repubblica: "Gentile signora sono il portavoce di Mattarella. Forse le sfugge che durante il governo Berlusconi Mattarella non era ancora stato eletto al Quirinale. Per cui se qualcuno si deve dimettere è la sua conoscenza storica".

 

 

La rettifica però è arrivata direttamente dal Porro e sempre in diretta: "Devo fare chiarezza anch’io: abbiamo fatto un casino perché – mi scuso tantissimo con il Presidente attuale della Repubblica Mattarella – abbiamo fatto vedere il Presidente Mattarella al posto del precedente Presidente della Repubblica. […] Mi scuso perché abbiamo commesso un errore come qualche volta avviene durante le dirette". Poi però Grasso ha rincarato la dose accusando la trasmissione di aver mandato in onda “immagini continue del Presidente Mattarella in mezzo ai magistrati associate a discorsi su presunte trame contro il Governo Berlusconi”. In ogni caso tutto è stato risolto.

 

 

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