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Che tempo che fa, Luciana Littizzetto da sola in studio e Fabio Fazio a casa? Clamoroso, ecco il risultato: a Rai 3 che dicono?

Gianluca Veneziani
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«Finalmente uno studio defazizzato dopo tanti anni. Mi sento come la Gregoraci senza Briatore. Quando Fazio non c'è, le tope ballano». Con questo esordio folgorante Luciana Littizzetto ha battezzato la sua prima volta da conduttrice di Che tempo che fa su Rai 3, vista la momentanea assenza del titolare, Fabio Fazio, costretto a casa a seguito di un'operazione chirurgica (a proposito, buona guarigione). 

 

 

 

I risultati della sostituzione al comando del programma sono stati eccellenti in termini di efficacia della conduzione e di ascolti: due giorni fa il Che tempo che fa "littizzettato" ha ottenuto il 10,3% di share e ben 2 milioni e 814mila spettatori. Una performance nettamente migliore di quella dell'ultima puntata condotta da Fazio: il 21 febbraio il format domenicale di RaiTre era rimasto inchiodato al 9,1% con 2 milioni e 414mila spettatori. Anche rapportando la puntata dell'altro ieri rispetto a tutte le altre del 2021, è netto il balzo in avanti:  se si esclude la serata evento con l’intervista a Obama (che ha registrato il 13,2% di share e 3 milioni e 543mila spettatori), il programma in versione faziesca viaggia su medie vicine al 9% e 2 milioni e mezzo di telespettatori. Nondimeno, confrontando la puntata condotta dalla Littizzetto con le medie del programma dell’intera stagione, lo scarto si riduce fino quasi ad annullarsi: dal 27 settembre 2020 al 21 febbraio 2021 gli ascolti medi di Che tempo che fa corrispondono al 10,06% di share e 2 milioni e 671mila spettatori. Al di là dei numeri, è interessante analizzare quale sia, a nostro avviso, il valore aggiunto portato da Lucianina.  Innanzitutto il piglio e il brio: con la sua guida Che tempo che fa perde i toni compassati e acquista ritmo, a tratti assume le sfumature del varietà e non solo quelle del programma di infontainment. In secondo luogo, aumenta la dose di ironia e autoironia. La Littizzetto non si prende mai sul serio e prende sul serio solo in parte gli ospiti. Quando la scrittrice femminista Michela Murgia pontifica sulle donne risolute che spaventerebbero gli uomini, Lucianina ci scherza su con un «Appena sveglia, anche io li spavento gli uomini». 

 

Il woman power passa anche da una risata. Piace molto anche il suo essere o fingersi impacciata, una dilettante che si improvvisa in un ruolo non suo: le gaffe o i passaggi della scaletta non seguiti alla perfezione le guadagnano simpatia, rendono sia lei che il programma più veri e genuini. E da ultimo piace, ma questo è un suo aspetto tipico, la sua irriverenza che a momenti, udite udite, riesce a essere anche un filino politicamente scorretta, come quando presenta in studio le due badanti rumene di Fazio, sottolineando che «sono a posto coi contributi», senza porsi troppi problemi perbenisti sul fatto di aver reiterato il cliché rumena=badante. Brava Luciana, dunque, se non imbrigliata nei venti minuti in cui, distesa sul tavolo del conduttore, deve arrabattarsi per far ridere spettatori che nel frattempo si sono annoiati. Così invece si prende tutta la scena, fuori dagli schemi che le impongono il ruolo di comica e i tempi ristretti del suo intervento. 

A maggior ragione però non si capisce perché non sia stata lasciata del tutto libera e abbia invece avuto, quasi a teleguidarla, un Fazio che da remoto faceva da co-conduttore, si prendeva le parti più impegnate (come le interviste ai giornalisti Massimo Giannini e Concita De Gregorio e al dottor Franco Locatelli) e la bacchettava a distanza. «Hai dato le spalle alla telecamera, hai impallato l'inquadratura. Un disastro!», la rimproverava lui, «Devi prima far uscire la Murgia», «Devi prima far entrare l'ospite», «Luciana, tocca a te, devi dare la pubblicità», la ammoniva. Per carità, è il gioco delle parti, però non è bellissimo, dopo il predicozzo della Murgia sulla parità uomo-donna, ritrovarsi una Littizzetto sorvegliata a vista dal capo maschio che si vede sottrarre lo scranno. «Guarda che roba, ha preso il potere», commentava lui. Ma sarebbe bello che la Littizzetto se lo prenda davvero il potere e inizi lei a condurre Che tempo che fa: sarebbe una bella ventata di novità in un programma eternamente uguale a se stesso, e forse la dimostrazione che i tempi (che fanno) sono davvero cambiati. 

 

di Gianluca Veneziani

 

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